Investire con inflazione: come proteggersi e su cosa investire

In un contesto economico segnato da un’inflazione elevata, gli investitori si trovano di fronte alla sfida di salvaguardare e far crescere il proprio capitale.

Questo articolo si propone di esplorare le strategie di investimento più efficaci in periodi di alta inflazione, fornendo ai lettori una guida dettagliata su come navigare in queste acque turbolente. L’inflazione alta può erodere il potere d’acquisto del denaro e influenzare negativamente il rendimento degli investimenti tradizionali. Pertanto, è essenziale per gli investitori comprendere come adattare il proprio portafoglio per contrastare gli effetti dell’inflazione e cogliere le opportunità che possono emergere in questi periodi.

La guida inizierà analizzando come l’inflazione influenzi vari asset class, come azioni, obbligazioni, immobili e materie prime. Si esplorerà il comportamento storico di questi investimenti in periodi di alta inflazione, evidenziando quali asset tendono a performare meglio e perché. Per esempio, alcuni settori azionari possono beneficiare di un ambiente inflazionistico, mentre le obbligazioni tradizionalmente faticano quando i tassi di inflazione sono elevati.

Si considereranno anche strategie di investimento alternative e meno conosciute, come gli investimenti in asset tangibili (es. oro, immobili) e in strumenti finanziari specifici progettati per offrire protezione contro l’inflazione (es. titoli indicizzati all’inflazione). L’importanza di diversificare il portafoglio per mitigare il rischio in un clima di alta inflazione sarà un tema ricorrente.

Inoltre, questo articolo fornirà consigli pratici su come bilanciare il bisogno di protezione dall’inflazione con altri obiettivi di investimento, come la crescita del capitale o la generazione di reddito. Si discuterà anche di come l’orizzonte temporale di un investitore e la sua tolleranza al rischio debbano influenzare la scelta degli investimenti in un periodo di alta inflazione.

L’obiettivo finale è fornire agli investitori gli strumenti e le conoscenze necessarie per prendere decisioni informate e strategiche, consentendo loro di navigare con successo in un periodo economico complesso e di sfruttare al meglio le opportunità che un ambiente di alta inflazione può presentare.

Vedremo quali sono gli strumenti finanziari che ne possono risentire positivamente, quali sono le mosse sbagliate e quali sono i canali più efficaci, come eToro, per entrare sul mercato nel modo più conveniente.

Citiamo subito eToro perché consente di copiare quello che fanno altri investitori più esperti, rendendo quindi possibile l’investimento anche a chi non ha grande esperienza.

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Investire con l’inflazione – riepilogo:

❓ Cos’è: Perdita di valore della moneta
🛡 Come contrastarla: Investendo
✔️ Su cosa investire: Azioni, oro
❌ Su cosa non investire: BTP, opere d’arte
📍 Dove investire: eToro / XTB 

 

guida per investire in tempi di elevata inflazione
Su cosa investire quando l’inflazione aumenta? Scopriamolo insieme.

Cos’è l’inflazione?

Per chi non fosse molto pratico di microeconomia, proveremo a spiegare questo concetto in un modo molto semplice. Di solito le banche centrali stampano denaro che entra nell’economia sotto forma di prestiti, che servono a finanziare la spesa pubblica o il credito ai soggetti privati. Una volta entrato nell’economia, questo denaro produce qualcosa: la spesa pubblica crea nuove infrastrutture e nuovi servizi ai cittadini, mentre le imprese producono beni o erogano servizi che hanno un valore.

In questo modo la quantità di denaro nell’economia aumenta, ma aumenta anche la produzione di beni. Ipotizziamo un’economia molto semplice in cui c’è soltanto un’impresa che produce polpette: se nell’economia ci sono 100 monete e 100 polpette, il rapporto tra monete e polpette è di 1:1. Se la banca centrale conia altre 100 monete, le presta all’impresa e questa usa il denaro per ampliare il suo stabilimento e produrre altre 100 polpette, avremo 200 monete e 200 polpette. Il rapporto rimane costante.

Questo è un esempio molto semplice per spiegare qualcosa che a livello molto grande, articolato e complesso le banche centrali affrontano tutti i giorni. Se però la quantità di denaro aumenta più della produzione, improvvisamente ci sono più soldi con cui comprare le stesse cose di prima. Il risultato sarà che le singole cose avranno un prezzo più alto, un effetto noto come inflazione.

Di fatto l’inflazione rappresenta la perdita di valore di una moneta: siccome ce n’è di più in circolazione, ma la quantità di beni in vendita non aumenta di pari passo, servono più soldi per comprare le stesse cose di prima.

Per, anche chi dispone di denaro apparentemente sufficiente a vivere di rendita potrebbe vedere il proprio capitale eroso dall’inflazione…

Perché l’inflazione sta aumentando?

Durante la pandemia, ovviamente, la produzione di beni e l’erogazione di servizi è diminuita. Pensiamo ad esempio ad attività come discoteche, palestre, convegni, la filiera degli eventi, dei matrimoni e così via. Anche tutto il settore turistico è stato colpito in maniera drastica, mentre solo il comparto tech e le società collegate alla produzione di “lockdown goods”, come respiratori o mascherine, hanno aumentato la loro produzione.

Quello che succede in una situazione del genere è che ci sono meno cose da comprare nell’economia. Nel nostro esempio di prima, possiamo pensare che chiudere la fabbrica di polpette per 3 mesi farà sì che a fine anno ce ne saranno di meno sul mercato.

Allo stesso tempo, le persone che si sono ritrovare all’improvviso senza reddito o con attività in perdita andavano giustamente sostenute. Così le banche centrali hanno stampato più denaro che mai, aiutando le persone e le imprese a rialzarsi, in un periodo dove però la produzione è diminuita. Il risultato è esattamente ciò che abbiamo spiegato nel paragrafo precedente: più denaro nell’economia con meno cose da comprare.

L’effetto sull’inflazione, a fronte di un periodo del genere, è praticamente scontato. L’indice dei prezzi al consumo, che traccia il costo di un paniere di beni all’interno di una certa nazione, è in costante aumento. Anche soltanto un giro al supermercato lo conferma: i prezzi, lungo tutta la Penisola, sono più alti rispetto a un anno fa.

Conseguenze dell’inflazione

Se l’inflazione all’interno dell’economia aumenta, i tuoi risparmi e il tuo stipendio valgono di meno. Supponiamo, ad esempio, che tu abbia risparmiato 15.000€ per acquistare una vettura dal valore di 15.000€. A distanza di un anno dallo scoppio della pandemia i tuoi risparmi, se non li hai investiti, sono rimasti 15.000€; la macchina al contrario adesso costa 15.700€.

Questo tipo di aumento si riflette gradualmente su tutto: materie prime, immobili, beni di prima necessità, vestiti, viaggi, qualunque cosa.

L’inflazione tende a essere molto trasversale lungo l’economia, con l’eccezione degli stipendi. Gli stipendi, siccome rifare i contratti richiede tempo, tendono ad adattarsi molto più lentamente all’inflazione.

citazione l'inflazione è come il dentifricio karl otto pohl
Casi estremi di inflazione, come il Venezuela, spiegano perché l’inflazione va contenuta entro livelli bassi

Per cui stai guadagnando meno, non in termini assoluti, ma in termini di ciò che puoi comprare con il tuo salario. E hai anche perso una parte dei tuoi risparmi, sempre perché ora con quei soldi ci puoi comprare meno cose di prima.

L’inflazione, però, non è solo qualcosa che ti gioca contro. Anzi, imparando a sfruttare questo fenomeno dell’economia può essere un vantaggio per te. Normalmente le banche centrali puntano ad avere un tasso annuo di inflazione del 2-3%, in quanto è considerato il ritmo ideale per favorire i consumi e la crescita dell’economia nel suo complesso. Anche gli investitori sono felici quando l’inflazione aumenta, purché ovviamente questo non sfoci in un’iperinflazione incontrollata come sta accadendo in Venezuela.

Come sfruttare l’inflazione a tuo vantaggio

Fino a qui dovresti aver capito che l’inflazione ha dei vincitori, che ne traggono vantaggio, e dei vinti che invece ci rimettono. Chi ci guadagna di più sono:

  • Le imprese, perché iniziano a vendere a dei prezzi più alti mano a mano che l’inflazione si manifesta, ma il costo degli stipendi che devono pagare inizia ad aumentare più in là nel tempo;
  • Gli investitori, perché possono investire sia sulle imprese -che come abbiamo detto ne traggono vantaggio- sia su altri beni che aumentano di valore in tempo di inflazione come immobili, materie prime e metalli preziosi.

Chi ci perde, invece, sono:

  • I lavoratori dipendenti, dal momento in cui i salari non vengono automaticamente aggiornati al valore dell’inflazione;
  • I risparmiatori che tengono i loro soldi fermi sul conto corrente, perché la valuta perde valore mentre il prezzo di beni e strumenti finanziari aumenta.

Ti basta imparare a sfruttare tutto questo per salire sul carro dei vincitori abbandonando il carro dei vinti. Anche se sei un lavoratore dipendente e il tuo stipendio rimarrà lo stesso per un po’di tempo prima di essere rinegoziato, puoi comunque essere un investitore e trarre vantaggio da questa situazione.

Il modo migliore per affrontare un periodo di inflazione, a livello di finanza personale, è proprio investire. Investire su tutto ciò che aumenterà di prezzo e di valore, limitando al minimo la liquidità ferma sul conto corrente.

Con inflazione alta dove investire?

A questo punto, ciò che ci interessa davvero fare è passare in rassegna tutte le strade che abbiamo per investire durante un periodo di elevata inflazione per capire quale siano quelle giuste per noi. Partiamo da un ovvio presupposto: non tutti gli investitori sono uguali. Qualcuno vuole rischiare un po’di più in cambio di un rendimento più alto, mentre qualcuno vuole rischiare di meno ma essere più sicuro.

In generale, comunque, in periodo di inflazione gli investimenti redditizi migliori sono grossomodo gli stessi a prescindere dal livello di rischio.

Titoli azionari: buona idea

Come abbiamo spiegato, le società che producono beni o erogano servizi guadagnano di più in periodo di inflazione. Siccome i prezzi aumentano ma i salari aumentano molto più lentamente, questo scarto genera maggiori profitti che remunerano gli azionisti. In più, anche al di fuori dei periodi di inflazione, storicamente si è sempre rivelato profittevole investire in titoli azionari sul lungo termine.

Non c’è bisogno di essere dei maghi della finanza per investire in azioni in un modo intelligente. Costruendo un portafoglio di 40-50 titoli grandi e solidi, possibilmente di diversi settori, ti esponi facilmente alla crescita che queste società hanno di anno in anno. Alcuni esempi di società con cui costruire un portafoglio diversificato sono:

Se non vuoi scegliere singolarmente le azioni perché lo trovi un procedimento complesso, puoi direttamente investire in ETF. Sono dei fondi che replicano l’andamento dei principali indici di Borsa, come il FTSE MIB o il Nasdaq. Il loro obiettivo non è battere il mercato, come nel caso dei fondi comuni, ma replicare il suo andamento. Questo li rende molto più prevedibili e meno costosi rispetto ai classici fondi proposti da banche, assicurazioni e promotori finanziari; in più sono negoziati e scambiati in Borsa, per cui è facile sia comprare che vendere le loor quote.

Titoli di Stato (BTP): cattiva idea

I titoli di Stato, come i BTP, i BOT e i CTZ, sono strumenti che per un risparmiatore privato non hanno vantaggi in tempo di inflazione. Al momento un BTP con scadenza a 10 anni, un periodo già piuttosto lungo, ha un rendimento dell0 0,96%. Per contro, gli analisti prevedono che il tasso di inflazione nei prossimi anni sarà intorno al 2-3%.

Per capirci, questo significa che il tuo denaro al netto dell’inflazione si sta svalutando. Non solo, ma probabilmente anche il valore stesso del tuo BTP si andrà svalutando nel tempo perché le nuove emissioni, se l’inflazione continuerà ad aumentare, avranno un rendimento più alto e svaluteranno i titoli delle aste precedenti.

Sicuramente molti investitori “vecchio stampo” sono attratti dall’idea di un investimento praticamente privo di rischi. Bisogna notare, però, che nel suo non avere rischi è di fatto un investimento a perdere. Ci sono titoli azionari molto solidi, con ottime prospettive, che offrono rendimenti decisamente maggiori. Giusto per fare un esempio, il dividendo staccato da Eni il prossimo anno dovrebbe essere intorno al 7% del valore del titolo.

Oro: buona idea

Questa è la diretta alternativa ai BTP. Se non vuoi correre rischi e vuoi possedere qualcosa che avrà sempre valore, punta direttamente su un bene rifugio come l’oro. Durante i periodi di incertezza, come durante la pandemia, il più celebre dei metalli preziosi ha dimostrato ancora una volta il suo ruolo di ancora per gli investitori.

Puoi investire sul valore dell’oro usando Trade.com, approfittando anche dei CFD per evitare di doverlo custodire fisicamente con il rischio di subire un furto. L’oro resiste molto bene all’inflazione, mantenendo il suo valore. Dai tempi dell’Antico Egitto fino a oggi, l’oro è sempre stato una grande riserva di valore.

Chiaramente questo è un investimento con bassi rischi e basso rendimento, ed è per questo che lo consideriamo un’alternativa migliore ai BTP. Chi sta cercando un rendimento, non soltanto uno scudo dall’inflazione, dovrebbe comunque puntare su REITs immobiliari o azioni.

Opere d’arte e pietre preziose: cattiva idea

Il mercato dell’arte non è un mercato per tutti, lo stesso vale per le pietre preziose come i diamanti. Non è come investire in azioni o immobili, dove tutti possono bene o male comprendere quale sia il valore di mercato di un certo bene usando delle informazioni disponibili pubblicamente. Questi sono mercati per persone che hanno vera esperienza e si intendono davvero di ciò che stanno commerciando.

Investire in opere d’arte o in pietre preziose, senza avere una vera e propria formazione in merito, significa esporsi a qualunque tipo di rischio: svalutazione, truffa, falsi, prezzi di acquisto esagerati e così via. Sicuramente l’inflazione metterà in moto delle opportunità interessanti per i professionisti del settore, ma non puoi improvvisarti un mercante d’arte dall’oggi al domani solo perché il tasso di inflazione sta aumentando.

Come investire con inflazione alta

Per investire avrai bisogno di un intermediario. Il tuo interesse a questo punto sarà quello di mantenere al minimo i costi, per non incidere su un capitale già colpito dall’inflazione, pur mantenendo alta la sicurezza (perché sempre di soldi stiamo parlando).

Per farlo, la soluzione migliore è quella di rivolgersi ai broker di trading online, perché garantiscono:

  • sicurezza della piattaforma
  • regolamentazione da parte di organi di vigilanza
  • ampio catalogo di asset su cui investire
  • accessibilità data dai bassi capitali richiesti per iniziare

A ciò si aggiungono diversi strumenti pensati per aiutare anche i trader alle prime armi, così da fornire un supporto concreto a chiunque voglia impegnarsi per valorizzare i propri capitali contro l’inflazione.

Vediamo più nel dettaglio quali sono le migliori opzioni disponibili oggi.

eToro

eToro è stata la prima scelta per molti aspiranti investitori che hanno deciso di muoversi in autonomia, partendo da piccoli capitali per contrastare la pressione crescente dell’inflazione.

Anche chi è partito da zero non ha avuto difficoltà nell’usare la sua piattaforma, complice un servizio clienti di altissimo livello e un’interfaccia utente comprensibile per tutti.

Inoltre su eToro è presente un’ampia community di trader che interagiscono tra loro, scambiandosi opinioni, consigli e idee sul mondo degli investimenti. Ciò significa che anche un principiante ha la possibilità di confrontarsi con un trader più esperto, per capire i propri errori e imparare sul campo.

Non finisce qua: su eToro hai anche la possibilità di sfruttare il Copy Trading, uno strumento che (come il nome lascia intuire) ti permette di copiare le operazioni di altri utenti per ottenere i loro stessi risultati. Se non sai come muoverti, quindi, puoi ugualmente copiare ciò che fanno i trader più esperti e lasciare che siano loro a creare un portafoglio anti-inflazione.

I tuoi risultati saranno identici a quelli dei trader copiati, in maniera proporzionale al capitale investito.

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XTB

Anche XTB è molto apprezzato da chi si sta muovendo alla ricerca di una piattaforma per investire in sicurezza.

Oltre a possedere un catalogo ampio di asset che vanno dall’azionario alle materie prime, fino alle criptovalute (usate da più di qualche trader per costruire un portafoglio diversificato), XTB fornisce ai propri utenti tutte le competenze necessarie per investire riducendo al minimo i rischi.

Il suo corso, xStation Academy, è infatti una delle risorse formative più apprezzate in rete. I motivi sono presto detti:

  • completezza – il corso è adatto sia ai principianti, sia agli utenti più avanzati, perché fornisce un’analisi completa del trading online con aggiornamenti costanti su tutti gli argomenti che lo riguardano;
  • semplicità – il linguaggio è alla portata di tutti, anche di chi non ha mai aperto un libro di finanza;
  • pratica – tutte le lezioni sono accompagnate da esempi pratici che possono essere usati con la versione demo della piattaforma;
  • gratis – il corso è totalmente gratuito per tutti gli iscritti al broker.

xStation Academy è la prima scelta per chi vuole imparare a investire in autonomia, con materiali di altissima qualità reperibili a costo zero.

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investire con inflazione

Come l’inflazione influenza le asset class

L’analisi dell’impatto dell’inflazione sulle diverse classi di asset è fondamentale per capire come posizionare efficacemente un portafoglio in periodi di alta inflazione. Ogni classe di asset reagisce in modo diverso all’inflazione, e comprendere queste dinamiche può aiutare gli investitori a prendere decisioni più informate.

Azioni: Tradizionalmente, il mercato azionario è considerato un buon hedge contro l’inflazione. Tuttavia, la reazione delle azioni all’inflazione può variare significativamente in base al settore. Alcuni settori, come quelli legati alle materie prime, possono trarre beneficio da un ambiente inflazionistico, poiché l’aumento dei prezzi delle materie prime può portare a maggiori ricavi e profitti per le aziende in questi settori. Al contrario, i settori con margini di profitto fissi o limitati possono soffrire, poiché l’aumento dei costi operativi può erodere i profitti. Inoltre, le aziende con un forte potere di pricing, capaci di trasferire i costi aumentati ai consumatori, tendono a performare meglio in un contesto inflazionistico.

Obbligazioni: Le obbligazioni sono generalmente considerate vulnerabili in periodi di alta inflazione. L’inflazione erode il valore reale dei pagamenti di cedole fisse, rendendo meno attraenti gli investimenti in obbligazioni. Questo è particolarmente vero per le obbligazioni a lungo termine, che sono più sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse. In risposta a ciò, sono stati creati titoli indicizzati all’inflazione, come i Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS) negli Stati Uniti, che offrono una protezione contro l’inflazione regolando il valore principale del titolo in base all’IPC (Indice dei Prezzi al Consumo).

Immobili: Gli investimenti immobiliari sono spesso considerati una buona copertura contro l’inflazione. Ciò è dovuto al fatto che i valori degli immobili e i canoni di locazione tendono a aumentare con l’inflazione. Gli immobili possono fornire un reddito stabile e crescente in periodi inflazionistici, oltre a beneficiare dell’aumento del valore dell’asset nel tempo.

Materie Prime: Le materie prime, in particolare oro, petrolio e metalli di base, sono tradizionalmente viste come un rifugio in tempi di alta inflazione. Questo perché i loro prezzi tendono a salire quando il valore della valuta si deprezza. L’oro, in particolare, è spesso considerato una “moneta” alternativa e un deposito di valore in tempi di incertezza economica e inflazione.

In sintesi, comprendere come l’inflazione influenzi queste diverse classi di asset può aiutare gli investitori a costruire un portafoglio che non solo resista agli effetti erosivi dell’inflazione, ma che possa anche sfruttare le opportunità che emergono in questi periodi. La diversificazione tra e all’interno di queste classi di asset sarà cruciale per mitigare i rischi e massimizzare i rendimenti in un ambiente economico in continuo cambiamento.

Inflazione e investimenti immobiliari

Il mercato immobiliare risente molto positivamente dell’inflazione, perché il prezzo delle case aumenta quanto il prezzo degli altri beni se non di più. Investire sul mercato immobiliare comprando un immobile, che sia con l’intenzione di rivenderlo o di metterlo in affitto, non è la scelta ideale. Gli investitori privati non arrivano alla competenza, alle occasioni e alla redditività dei professionisti.

Aziende specializzate e grandi fondi d’investimento hanno dipendenti in ogni dove che si occupano di fiutare e concludere le migliori trattative. Pensare di entrare sul mercato immobiliare da privati, senza esperienza, è semplicemente come andare a lottare con gli occhi bendati in una fossa di tigri.

Per investire sul mercato immobiliare noi consigliamo sempre di investire in REITs, dei fondi quotati in Borsa che investono in immobili. I REITs comprano o costruiscono immobili che concedono poi in affitto o in leading. Ti permettono di ottenere vantaggi importanti rispetto al mercato locale:

  • Puoi investire su REITs di tutto il mondo, approfittando di mercati immobiliari (come quello americano, canadese o australiano) che crescono molto più di quello italiano;
  • Anziché dovere investire per forza decine o centinaia di migliaia di euro, puoi comprare il pacchetto azionario dell’entità che desideri;
  • Il fondo accede a opportunità molto più grandi e redditizie rispetto agli investitori privati, perché può investire decine di milioni di euro in un singolo progetto;
  • I REITs distribuiscono dividendi ogni mese o ogni anno, senza che tu ti debba preoccupare di cose che probabilmente non sai fare, come la manutenzione straordinaria degli appartamenti o il diritto civile di condominio.

In aggiunta a tutto questo, i REITs hanno avuto negli ultimi 40 anni un ritorno medio del 11,4% (Fonte: Reit.com). Puoi facilmente comprare quote dei REITs principali usando eToro, spesso senza pagare nemmeno un centesimo in commissioni.

investire in immobili conviene oppure no
Investendo in REITs puoi esporti a mercati immobiliari molto più interessanti di quello italiano

Risparmio gestito: dovrei affidarmi alla banca o a un promotore?

In tempi di inflazione, essendoci un po’più di incertezza, potresti avere il dubbio di affidarti a un professionista che segua i tuoi investimenti. Il problema di questa soluzione è doppio:

  • Banche, promotori, assicurazioni e Poste vendono prodotti che mediamente prevedono il 2% annuo di costi, contro lo 0% delle azioni o dei REITs e lo 0,20% medio degli ETF. Questo 2% di costi si aggiunge al 2-3% di inflazione, rendendo necessario un ritorno annuo del 5% solo per pareggiare i costi della svalutazione e della gestione.
  • Normalmente ti vengono proposti, nel mondo del risparmio gestito, degli investimenti in fondi comuni. Questi fondi, al contrario degli ETF, non sono quotati in Borsa e vengono attivamente gestiti da manager che non conosci e che fanno trading con i soldi del fondo. Nel lungo termine le performance dei fondi a gestione attiva sono state sempre inferiori a quelle delle loro controparti a gestione passiva, per cui gli ETF rimangono un prodotto più conveniente su cui puntare.

Se hai pochi risparmi da investire -ad esempio meno di 5.000€- potrebbe valere la pena di non pensarci troppo e affidarti a una forma di risparmio gestito. Ma se hai capitali più alti, i costi annui del risparmio gestito iniziano a diventare pesanti. In questo caso conviene decisamente dedicare un po’di tempo alla formazione, investire in autonomia con consapevolezza ed evitare i costi e le incertezze di affidarsi a banche, promotori e assicurazioni.

Investire con inflazione

Conclusioni

In conclusione, investire in periodi di alta inflazione richiede un approccio olistico e stratificato, basato sulla comprensione delle dinamiche uniche che governano ogni classe di asset e su come queste vengono influenzate dalle pressioni inflazionistiche. Mentre non esiste una formula unica per proteggere completamente un portafoglio dall’inflazione, una combinazione di diversificazione e selezione strategica degli asset può aiutare a mitigare i rischi e a sfruttare le opportunità presentate da un ambiente economico in evoluzione.

Le azioni, in particolare di quei settori che possono beneficiare dell’inflazione o che hanno la capacità di trasferire i costi aumentati ai consumatori, possono offrire potenziali di crescita significativi. Le obbligazioni, sebbene generalmente vulnerabili all’inflazione, possono ancora trovare posto in un portafoglio ben bilanciato, soprattutto se si includono titoli indicizzati all’inflazione che offrono una certa protezione. Gli investimenti immobiliari e le materie prime possono offrire ulteriori vie per la diversificazione e la copertura contro l’inflazione, grazie alla loro tendenza a beneficiare direttamente dall’aumento dei prezzi.

In ogni caso, in questo articolo abbiamo presentato una delle migliori piattaforme per investire, eToro (e ci riferiamo a qualunque condizione di mercato). Questa piattaforma è diventata famosa, con più di 30 milioni di utenti soddisfatti, perché consente di copiare gli investitori che nel passato hanno ottenuto i risultati migliori. 

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È importante ricordare che l’adattamento e la flessibilità sono fondamentali in un contesto economico in rapido cambiamento. I principi di una gestione prudente del rischio, come la diversificazione e la revisione periodica del portafoglio, rimangono pilastri centrali per gli investitori che cercano di navigare in un ambiente di alta inflazione.

Infine, mantenere un approccio attento e informato, basato su una solida comprensione delle condizioni di mercato e delle tendenze economiche, è essenziale per raggiungere il successo negli investimenti in qualsiasi clima economico.

FAQ

Cos’è l’inflazione?

L’inflazione è il fenomeno economico che porta una valuta a perdere valore nel corso del tempo. Un tasso di inflazione del 2-3% annuo è generalmente considerato dagli economisti l’ideale per favorire una crescita sostenibile e strutturale dell’economia nel suo complesso.

Conviene investire in azioni se l’inflazione aumenta?

Sì, assolutamente. Le società tendono ad avere risultati migliori quando l’inflazione arriva intorno al 2-3% annuo, sia per effetto dei maggiori consumi delle persone, sia per effetto dei maggiori investimenti delle altre imprese. Inoltre i costi salgono più lentamente, perché i salari dei dipendenti non vengono subito adeguati all’inflazione.

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