Take Profit: come funziona, quando usarlo e dove metterlo

Il take profit (TP) è uno strumento molto comune nel trading online, che permette di chiudere in automatico un trade quando viene raggiunto un certo livello di guadagno. Lo strumento opposto e complementare è lo stop loss, che invece serve a limitare le perdite.

Attraverso questi due strumenti, i trader possono evitare il problema di tenere sempre sotto mano i grafici; il loro compito si limita ad aprire la posizione, che viene poi chiusa in automatico dopo un certo livello di perdite o profitti.

Oggi vedremo insieme cos’è il take profit, quando va utilizzato e dove sistemarlo in base alle diverse condizioni di mercato.

All’interno della nostra guida useremo la piattaforma di eToro per fare tanti esempi pratici su grafici reali. Abbiamo scelto eToro perché al momento è assolutamente uno dei migliori broker sul mercato: costi minimi, tanti strumenti finanziari e ampia scelta di strumenti di analisi tecnica lo rendono un servizio difficile da battere.

Inoltre, se non hai ancora molta esperienza nel campo degli investimenti e non sei sicuro di come impostare il Take Profit, su eToro hai la possibilità di copiare le operazioni di trader più esperti di te in modo semplice e intuitivo grazie al Copy Trading. Otterrai così i loro stessi risultati in rapporto al capitale investito.

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Take profit – riepilogo:

❓ Cos’è:Strumento di gestione del rischio
🎯 A cosa serve:Ottimizzare i profitti
✔️ Utilità:⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
👥 Chi può usarlo:Tutti
📍 Dove usarlo:Migliori piattaforme di trading online
guida completa al take profit: dove quando e come usarlo
Il take profit è uno strumento molto utile quando vogliamo che la nostra posizione sia chiusa a un prezzo specifico

Cos’è e come funziona il take profit

Il take profit è uno degli elementi più importanti di un trading system. Si tratta di un comando che noi diamo alla nostra piattaforma di trading, ordinandole di chiudere in automatico la nostra posizione se il nostro guadagno raggiunge una certa soglia. Siamo noi a determinare questa soglia: di solito il trader la imposta subito, all’apertura della posizione; volendo, comunque, la quasi totalità delle piattaforme permette anche di spostarlo quando la posizione è già aperta.

Questo strumento è comune soprattutto ai trader che amano speculare in Borsa, investendo sulle oscillazioni di prezzo di breve termine.

Abbiamo detto che il take profit serve esclusivamente a chiudere la posizione in caso di profitto. Questo significa che, se compriamo uno strumento finanziario, il take profit sarà più in alto rispetto al prezzo di acquisto. Se invece stiamo vendendo allo scoperto, il take profit sarà al di sotto del prezzo di apertura.

Il take profit non è obbligatorio: esattamente come lo stop loss, il trader può decidere di non utilizzarlo. Tuttavia, come vedremo all’interno della nostra guida, ci sono delle solide motivazioni per cui andrebbe usato.

Specialmente quando il mercato è in fase di alta volatilità, avere dei livelli di chiusura automatica diminuisce il rischio di chiudere la posizione nel momento sbagliato.

Questo concetto è spiegato da qualunque corso forex ma spesso i principianti non ne tengono conto.

Come si usa il take profit?

Il take profit va usato in base a quello che il trader si aspetta dalla sua posizione. Tra poco vedremo diversi scenari possibili per capire dove può essere posizionato. Prima, però, è importante dire che il take profit si usa in modo diverso in base alla nostra piattaforma di trading. A seconda di come è programmata, può accettare diversi input:

  • Prezzo: in questo caso noi scegliamo il prezzo al quale la posizione dovrà essere chiusa dal broker.
  • Pips: dovremo indicare una distanza in pips rispetto al prezzo di apertura. Se ad esempio apriamo una posizione long su EUR/USD a 1.2023 e indichiamo un TP di 5 pips, la posizione verrà chiusa qualora il cambio raggiungesse quota 1.2028.
  • Percentuale: il take profit viene espresso sotto forma di guadagno in percentuale rispetto al capitale investito. Normalmente la percentuale tiene conto dello spread, per cui rappresenta il nostro guadagno al netto dei costi di intermediazione.
  • Valore assoluto: simile alla percentuale, ma questa volta dovremo indicare (in euro o altra valuta) la cifra che desideriamo guadagnare prima che la posizione venga chiusa. Normalmente questo valore tiene conto della leva finanziaria, per cui considera tutto il capitale investito incluso quello preso in prestito dal broker.

Ci sono piattaforme di trading che richiedono per forza uno di questi quattro input, senza lasciare la scelta in mano al trader. Altre, come Metatrader, sono più flessibili e permettono di esprimere il take profit in diversi modi.

Uno dei migliori broker in assoluto per testare le funzionalità di Metatrader è Trade.com. Si tratta di una società nata nel Regno Unito ormai 7 anni fa, che si è subito fatta largo nel mondo dei broker online. Offre costi di intermediazione molto bassi, tutti i vantaggi di Metatrader 4 e persino la possibilità di investire nelle IPO prima dell’effettiva quotazione in Borsa.

Il trailing take profit

Il trailing take profit (TTP) è uno strumento più avanzato del normale take profit. Anziché essere fisso a un certo livello (di profitti, pips, prezzo o ritorno in percentuale) si sposta nel tempo. Anche se è molto meno popolare del trailing stop loss, fa comunque parte di molte strategie dei trader professionali.

Per impostare un trailing take profit devi, prima di tutto, scegliere un numero di pips (es. 5 pips). All’inizio il take profit sarà distante dal prezzo di mercato dello stesso numero di pips. Se il prezzo si muove nella direzione contraria al tuo investimento, il take profit si sposta con lui rimanendo sempre alla stessa distanza; se il prezzo si muove in direzione del tuo investimento, invece, il TTP non si sposta.

Questo significa che, a differenza di un take profit tradizionale, il TTP potrebbe venire colpito anche mentre la tua posizione è in perdita -esattamente come il trailing stop loss può venire colpito anche quando la tua posizione è in profitto-. Il nostro consiglio è quello di approfondire questi strumenti solo dopo aver preso dimestichezza con la versione tradizionale delle chiusure automatiche.

Quando usare il take profit?

Spesso si tende a banalizzare questo strumento dicendo che sarebbe sempre meglio impostare il take profit, un po’come se lo avesse prescritto il medico. La realtà è che bisogna saper distinguere le posizioni di trading dalle posizioni strategiche. Le prime sono speculative e ha senso usare il take profit per cogliere l’attimo ideale in cui concludere l’investimento; le seconde sono di lungo termine, fortemente influenzate dai fondamentali, e non lo richiedono per natura.

Imparare a gestire questa distinzione è importante. Esattamente come non usare il TP sulle posizioni speculative può essere un limite, lo stesso vale quando questo strumento è usato fuori contesto. Approfondiamo insieme le due casistiche.

quando è meglio chiudere un trade manualmente
Gli investimenti di lungo termine sono difficilmente così prevedibili da poter sapere in anticipo a che prezzo saranno chiusi

Il TP negli investimenti speculativi

Quando facciamo investimenti di natura speculativa, cioè trading di breve termine, il take profit è uno strumento molto utile. Questo perché, di solito, nelle operazioni brevi sappiamo già dove intendiamo chiudere la posizione quando la apriamo. Magari abbiamo previsto un rimbalzo momentaneo, oppure il raggiungimento di un certo livello di resistenza.

In questi casi, pochi minuti possono fare la differenza. Se non sei davanti al grafico nell’esatto momento in cui il prezzo raggiunge il livello che avevi previsto, ti esponi al rischio che un trend contrario cancelli i tuoi profitti. Oppure vieni tentato dalla possibilità di concludere la tua posizione prima, a un livello di profitto inferiore, vanificando i tuoi calcoli iniziali.

Il take profit e lo stop loss, quando si parla di trading speculativo, sono due strumenti importanti che andrebbero inseriti almeno nel 95% delle posizioni. Solo in questo modo puoi assicurarti, fin da principio, che il rapporto rischio/rendimento valga la pena di fare l’investimento.

Questo è anche stato suggerito da una ricerca pubblicata sull’International Journal of Information Technology & Decision Making nel 2019 [1]. I ricercatori hanno studiato diverse strategie di trading e diversi modi per posizionare il take profit e lo stop loss. Per la ricerca sono stati utilizzati i dati reali dell’indice TAIEX di Taiwan, dal gennaio 2010 al marzo 2015.

I ricercatori hanno osservato che, a prescindere dalla strategia utilizzata per entrare sul mercato, la posizione di take profit e stop loss fa una grande differenza sui profitti e sulle perdite complessive della strategia stessa.

Il take profit negli investimenti di lungo termine

Negli investimenti di lungo termine, specialmente quelli che hanno a che fare con le azioni, il take profit è uno strumento praticamente inutile. Questo perché investire sul lungo termine significa esporsi a grandi cambiamenti di prezzo, che sono virtualmente impossibili da calcolare in anticipo. Nessuno sa, nemmeno con approssimazione, quanto potrebbero valere le azioni di Apple o Tesla tra 10 anni.

Questo tipo di investimenti va sottoposto a revisione periodica, ma non a una chiusura automatica. Di volta in volta puoi andare a monitorare la crescita delle aziende su cui hai investito, l’andamento dei loro bilanci e dei loro settori; la chiusura sarà però manuale, quando penserai che il ritorno futuro delle tue azioni non valga le pena della liquidità che hai investito.

Dove mettere il take profit: teoria e esempi

Tutto quello di cui abbiamo parlato fino a ora ti permette di avere una chiara panoramica di cosa sia il take profit e di come funziona questo strumento. Ora passiamo alla parte operativa: vediamo nella pratica dove metterlo. Faremo quattro diversi esempi, che rappresentano le strategie più tradizionali ed efficaci di piazzare il take profit.

Tutti i grafici e gli esempi che stiamo per vedere sono tratti dalla piattaforma di eToro. Se vuoi provarla, puoi registrarti gratuitamente qui. eToro è uno dei migliori broker attualmente disponibili in Europa e offre a tutti la possibilità di provare gratis il servizio attraverso un conto demo. Non appena registrato, riceverai 20.000$ virtuali con i quali esercitarti a fare trading e a usare il take profit.

Tra i motivi per cui consigliamo eToro come piattaforma di trading:

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1. Take profit con supporti e resistenze

La strategia più tradizionale prevede di utilizzare supporti e resistenze, cioè i punti del grafico in cui il prezzo di uno strumento finanziario tende a rimbalzare. Se il prezzo si trova in mezzo a due livelli chiave, possiamo acquistare lo strumento posizionando il TP in prossimità del prossimo livello di resistenza, oppure possiamo venderlo allo scoperto e mettere il TP in corrispondenza del supporto.

Guarda ad esempio questo grafico del prezzo dell’oro. Come puoi notare, in questo momento il metallo prezioso si trova in un trend ribassista di lungo termine. Nei giorni scorsi, tuttavia, c’è stato un leggero rimbalzo rialzista che ha fatto aumentare le quotazioni per un momento. Quello che possiamo fare è aprire una posizione short, coerente con il trend ribassista di lungo termine, aspettando che il rimbalzo di questi giorni venga cancellato.

Sappiamo già che nelle settimane precedenti il prezzo dell’oro ha rimbalzato intorno ai 1.680$ per oncia. Possiamo mettere qui il nostro take profit, confidando nel fatto che il prezzo dovrebbe raggiungere abbastanza facilmente tale livello.

esempio di utilizzo del take profit in base a livelli di supporto e resistenza
In questo grafico del prezzo dell’oro, il livello di supporto posto a 1.680$ l’oncia offre un buon punto per posizionare un take profit

2. Utilizzando una trend line

Questa strategia prevede di utilizzare una trend line per posizionare il take profit, basandosi sui trend di lungo termine che sono stati momentaneamente interrotti. Questo si può fare in diversi modi, ma il più semplice è disegnare una linea che taglia quante più candele possibili per determinare la trend line.

Una volta identificata la direzione della trend line, possiamo fare le nostre previsioni sull’andamento del prezzo e posizionare il take profit in corrispondenza di un certo livello della linea. L’esempio più in basso mostra un grafico del cambio EUR/USD. Come si può notare, il cambio ha una forte direzione rialzista ed è un buon momento per unirsi a questo slancio. Non ci sono ancora segnali di inversione del trend.

Per cogliere questa opportunità si può aprire una posizione long, posizionando il take profit in base alla nostra trend line e a quanto slancio pensiamo che il trend possa ancora avere. Non c’è una regola generale per determinare la distanza tra il TP e il prezzo attuale di mercato; possiamo semplicemente analizzare il trend e posizionarlo a 1/3 dell’oscillazione di prezzo già avuta dal suo inizio. Volendo possiamo anche aiutarci con indicatori di momentum, come lo stocastico, per fare le nostre valutazioni.

usare una trend line per sapere quando chiudere una posizione
Subito dopo aver disegnato la trend line, dobbiamo fare le nostre ipotesi per capire quanto potrebbe proseguire il trend in corso.

3. Aiutarsi con gli indicatori

Gli indicatori e gli oscillatori di analisi tecnica sono uno strumento di grande aiuto per la scelta del take profit. Ce ne sono molti, ma solo alcuni risultano effettivamente utili per la scelta del take profit: quelli più utilizzati sono le Bande di Bollinger, le medie mobili e le nuvole di Ichimoku. Sono tutti e tre indicatori che compaiono direttamente sul grafico, il che è di grande aiuto. Gli oscillatori, che non appaiono direttamente sul grafico principale, sono molto più difficili da interpretare.

Nel grafico dell’esempio, puoi vedere come le bande di Bollinger definiscono un take profit più in alto rispetto al livello attuale di prezzo. Quando il grafico si trova in fase laterale e continua a rimbalzare tra supporti e resistenze senza un chiaro trend, l’uso delle bande di Bollinger è molto comodo. Non solo ti permette di avere chiaro il range di oscillazione del prezzo, ma ti permette di impostare facilmente sia il take profit che lo stop loss.

bande di bollinger take profit
In questo caso avremmo potuto piazzare un ordine di acquisto con TP in corrispondenza della banda di Bollinger più in alto

Per usare gli oscillatori come take profit, dal momento in cui non è possibile sovrapporli direttamente al grafico del prezzo, è necessario utilizzare dei trading robot in grado di interpretare il movimento dei prezzi rispetto agli oscillatori.

4. Piazzare il take profit con i livelli di Fibonacci

I livelli di Fibonacci sono storicamente stati utilizzati per posizionare il take profit e lo stop loss. Questo strumento serve a studiare i punti chiave di un trend, indicando dove il prezzo potrebbe rimbalzare. Anche se non è chiaro il motivo razionale per cui questo accada, è empiricamente evidente la correlazione tra livelli di Fibonacci e grafici di trading.

Nel nostro quarto e ultimo esempio di oggi utilizzeremo proprio i ritracciamenti di Fibonacci per posizionare un TP in modo strategico. Sul grafico che puoi vedere in basso è mostrato l’andamento di Ripple, una criptovaluta fortemente cresciuta nell’inverno 2020 che ha poi visto un tracollo del suo prezzo nell’aprile del 2021.

In questo caso puoi vedere bene come i livelli di Fibonacci abbiano previsto i punti chiave del trend. Possiamo prevedere che il prezzo ritornerà al livello del 31,2%.

usare fibonacci per impostare il take profit
Sia il 61,8% che il 31,2% sono stati molto importanti nella vita del trend in questione.

5. Trovare i livelli ottimali

Passare le ore davanti ai grafici rischia di togliere tempo prezioso ai tuoi investimenti (o alle tue attività al di fuori del trading online).

Per questo motivo, poter contare su uno strumento di supporto sicuro e affidabile può fare realmente la differenza. Nel nostro caso, il miglior supporto all’analisi tecnica è rappresentato dai servizi di Trading Central, una prestigiosa società di analisi finanziaria.

Nello specifico, chi si iscrive a Trading Central ha l’opportunità di conoscere, in tempo reale, indicazioni su:

  • strategie da adottare
  • scenari alternativi
  • commenti degli esperti

Insieme a segnalazioni precise di pivot point, livelli di supporto e resistenza e altri indicatori tecnici, che ti aiuteranno a settare al meglio i tuoi ordini take profit.

Inoltre, Trading Central ti fornirà anche previsioni sugli andamenti giornalieri basati sui dati di analisi tecnica raccolti ed elaborati dai suoi esperti, così da aiutarti nelle decisioni strategiche per i tuoi investimenti.

Solitamente i servizi di Trading Central sono forniti in abbonamento a chi ne fa richiesta, però è possibile ottenerli anche registrandosi a Capex, un broker di trading online sicuro e regolamentato che ha stretto una partnership con questa società per offrire i suoi servizi gratuitamente a tutti i propri iscritti.

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Il take profit funziona sempre?

Abbiamo detto che, quando impostiamo un take profit, stiamo ordinando al nostro broker di chiudere la posizione quando raggiungiamo un certo livello di profitti. Questo, però, non è sempre verificato. Ci sono situazioni in cui il mercato non è abbastanza liquido, oppure è chiuso, e il nostro broker non riuscirà a chiudere in tempo la posizione per noi.

La grandissima maggioranza dei take profit viene rispettata, qualunque trader con un po’di esperienza sui mercati lo sa. Ma se calcoliamo mal le nostre mosse, potrebbe non essere così. Questo è il caso, ad esempio, di una posizione lasciata aperta da un giorno all’altro.

Supponiamo di aver comprare un’azione a 10$, con un take profit a 10,50$. Se il primo giorno l’azione chiude a 10,40$ e il giorno dopo riapre a 10,56$, il nostro broker cercherà di chiudere il nostro investimento il prima possibile ma non potrà garantirci che ciò avvenga esattamente al prezzo che avevamo richiesto. In questo caso poco male: avremmo guadagnato più del previsto.

I problemi possono esserci quando il prezzo che fa scattare il take profit arriva in un momento che per il mercato è poco liquido o molto volatile. Immaginiamo, ad esempio, che tu acquisti del petrolio a 46$ al barile poco prima di un importante report sulle scorte americane. Imposti il take profit a 46,50$ e alcuni minuti dopo viene pubblicato il report.

Anche se le scorte sono diminuite e il prezzo aumenta, il mercato si trova rapidamente sommerso di ordini nuovi e di ordini condizionali che devono venire eseguiti, causando caos e rapidissime oscillazioni della quotazione. Magari per un momento il prezzo raggiunge i 46,50$ facendo scattare il tuo take profit, ma il broker non riesce a chiudere la posizione al prezzo richiesto e questa viene poi chiusa a 46,10$. In questo caso avresti guadagnato meno del previsto.

Il rapporto rischio/rendimento

Un argomento essenziale per comprendere dove posizionare il take profit e lo stop loss è il rapporto rischio/rendimento. I trader di professione prestano molto attenzione a questo aspetto.

Il rapporto rischio/rendimento esprime la distanza tra il prezzo di apertura di un investimento, il take profit e lo stop loss:

  • La distanza tra prezzo di apertura e il take profit è il rendimento potenziale, cioè quanto potresti guadagnare dal tuo investimento;
  • La distanza tra prezzo di apertura e stop loss rappresenta la perdita potenziale, cioè quanto potresti perdere.

Normalmente nessun buon investimento punta ad avere un rapporto rischio rendimento inferiore a 1:1. Anche la semplice parità tra perdite e profitti potenziali non basta, per lo meno se analizziamo le strategie dei trader di professione. Normalmente, affinché un trade abbia senso, il rischio/rendimento deve essere almeno di 1:2. Un esempio può essere una posizione dove il tuo take profit si trova a 20 pips dal prezzo di apertura, mentre lo stop loss si trova a 10 pips.

Questo è stato dimostrato, ad esempio, nell’esperimento di Vezeris et al. (Journal of Risk Financial Management, 2018), utilizzando un MACD per ottenere i segnali di entrata sul mercato e un ATR per ottenere il take profit e lo stop loss [2]. Nello studio sono stati utilizzati diversi livelli di take profit e stop loss. La versione che ha funzionato meglio prevedeva un rapporto rischio/rendimento di 1:3.

Imparare a usare il take profit

Fino a qui ti abbiamo dato una spiegazione generale di cosa sia e come funzioni il take profit, analizzando la questione sia dal punto di vista teorico, sia da quello pratico.

Ciononostante c’è ancora molto da dire a riguardo: per imparare al meglio tutto quello che hai bisogno di sapere sul take profit, puoi fare affidamento su una risorsa preziosa come xStation Academy.

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Strumenti per trader principianti

Spesso i trader principianti possono incontrare delle difficoltà quando cominciano a utilizzare strumenti come il take profit o lo stop loss. 

Impostare correttamente una strategia di trading non sempre è facile. Ecco perché alcuni broker hanno sviluppato eccezionali strumenti di supporto che possono veramente fare la differenza. Vediamo qualche esempio.

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In questo modo, un principiante che non conosce nulla di strategie di trading può ottenere da subito gli stessi risultati di un trader veramente esperto.

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FAQ

Cos’è il take profit?

Il take profit è un ordine che il trader dà al suo broker, in cui chiede che un suo investimento venga liquidato in automatico al raggiungimento di una certa soglia di profitti.

Quando bisogna usare il take profit?

Il take profit andrebbe utilizzato soprattutto quando si investe in modo speculativo sulle oscillazioni di prezzo di breve termine, perché in questi casi l’attimo giusto per chiudere la posizione potrebbe passare in fretta.

Perché il mio take profit non ha funzionato?

Se il tuo broker non ha rispettato il take profit che avevi impostato, nella grande maggioranza dei casi significa che il prezzo selezionato è stato raggiunto quando il mercato era chiuso o troppo poco liquidio.

Dove mettere il take profit?

La scelta di posizionare il take profit in un punto specifico va fatta studiando la posizione. Noi abbiamo esaminato quattro strategie: usare i livelli di supporto e resistenza, le trend line, gli indicatori di trading o i livelli di Fibonacci.

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