Commissioni trading online: come funzionano e come pagarne meno

Il tema delle commissioni di trading online è fondamentale per chi vuole ottenere risultati positivi con il trading.

Per chi decide di fare trading online, infatti, pagare più costi di intermediazione significa avere meno capitale che finisce in strumenti finanziari. Nel corso del tempo si sono susseguiti modelli anche molto diversi tra loro: canoni fissi, abbonamenti, costi per eseguito, spread e via discorrendo. Ad oggi, però, il mercato sembra essersi stabilizzato e questo ci permette di avere una buona visione d’insieme dell’argomento.

All’interno della nostra guida di oggi esamineremo per intero il tema delle commissioni nel trading. Vedremo quali sono, in che modo pagarne meno e quali sono anche i costi nascosti che spesso i broker non esplicitano.

Alla fine del nostro percorso sarai in grado di distinguere quali sono i broker più convenienti, come eToro, che ti permette ad esempio di investire sui CFD a commissioni zero, e quali sono invece quelli da scartare per via delle loro commissioni troppo alte rispetto al valore offerto.

Citiamo subito eToro, anche se le piattaforme per fare trading senza commissioni sono tante, perché eToro è l’unica piattaforma di trading che consente di copiare quello che fanno altri trader, selezionati tra coloro che nel passato hanno ottenuto i rendimenti migliori.

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Commissioni trading online – riepilogo:

👥 Chi deve pagarle?Clienti del broker
💸 A quanto ammontano?Variabile a seconda della piattaforma
📉 Commissioni più basse:0 €
🏆 Migliori piattaforme:eToro / XTB 
💶 Capitale per iniziare:50 €
commissioni e costi del trading online
Le commissioni sono uno dei criteri di scelta più importanti quando cerchi un broker che faccia al caso tuo

Perché si pagano le commissioni nel trading online?

Per comprendere davvero il tema delle commissioni bisogna prima di tutto comprendere che ruolo hanno nel trading.

Quando vuoi comprare o vendere strumenti finanziari, hai bisogno di un broker che ti permetta di farlo. I broker sono aziende, autorizzate da Consob, che fanno da intermediari tra le Borse Valori e chi vuole investire. Per una serie di motivazioni, tra cui la velocità e la liquidità del mercato, è meglio che ci siano dei broker anziché permettere alle persone di rivolgersi direttamente alla Borsa Valori per comprare i loro titoli.

Il broker, di conseguenza, non gioca in Borsa. Di base è un semplice intermediario, come un agente immobiliare. E come tutti gli intermediari, deve guadagnare qualcosa quando svolge il suo compito e riesce a mettere in contatto il compratore con il venditore. Sicuramente le Borse Valori non sono disposte a pagare il servizio, per cui la commissione deve necessariamente gravare sull’investitore che compra i titoli.

In cambio della commissione che riceve, il broker esegue il tuo ordine comprando o vendendo i titoli che hai richiesto. Oggi esistono delle forme più complesse di questo meccanismo, come i broker market maker che si sostituiscono al mercato venendoti loro stessi i titoli che vuoi comprare. Al netto di tutte le complicazioni che sono seguite, comunque, la commissione ha sempre lo stesso ruolo: remunerare il broker per avere eseguito il tuo ordine.

Che tipo di commissioni esistono?

Esistono diverse forme di commissioni nel trading online. Un broker può utilizzarne una sola, oppure più di una; in generale, sarebbe lecito aspettarsi che un intermediario con costi maggiori offra anche un servizio migliore. Anche se è vero che si tratta di pura intermediazione, non tutti i broker offrono la stessa qualità.

Per fare un esempio, un valore determinante per un broker è la velocità nell’eseguire le posizioni dei clienti. Se il tuo broker è molto veloce nell’eseguire i tuoi ordini, può darti un vantaggio competitivo in alcune situazioni. Per questo sarebbe, volendo, legittimato a chiederti commissioni più alte rispetto a un broker più lento.

Un broker che ti offre una piattaforma di trading migliore, un servizio clienti più preciso o un ampio ventaglio di risorse formative merita nello stesso modo una ricompensa maggiore dei broker che non hanno tutto questo.

Anche se in teoria tutto questo ha un senso, nella pratica non è così. Spesso i broker migliori in termini di servizio hanno anche costi bassi, perché attirano così tanti clienti che possono permettersi di guadagnare di meno da ciascuno di loro. Per questo, nello scenario del trading di oggi, la correlazione tra maggiori costi e maggiore qualità si è in gran parte persa.

Vediamo quali sono tutte le tipologie di commissioni nel mondo del trading, quanto sono onerose e come notarle anche quando il broker te le tiene nascoste in un primo momento.

Commissione per eseguito

Questa è la commissione principale per gli intermediari tradizionali, come le banche. Servizi di trading bancari si reggono sopra questa commissione, che viene addebitata ai clienti ogni volta che aprono una nuova posizione.

La commissione per eseguito, di solito, funziona così:

  • Viene calcolata in percentuale sul valore dell’investimento, ad esempio lo 0,3% della somma investita
  • Esiste una soglia minima al di sotto della quale non può scendere, ad esempio 6€

Supponiamo, ad esempio, che tu voglia investire 500€ sulle azioni Tesla. Lo 0,3% di 500€ equivale a 1,50€. Siccome non raggiungi la soglia minima, ti verrà addebitato il costo minimo di 6€. In percentuale, questo equivale al 1,2% del tuo investimento. É davvero tanto, specie perché solitamente gli intermediari tradizionali sono quelli che impongono costi più alti anche attraverso altre commissioni.

Per intenderci, una commissione del 1,2% è più alta di quella che chiede Moneyfarm per fare gestire il tuo portafoglio da un consulente. Non è accettabile che un servizio per investire in autonomia abbia costi più alti di un consulente. Per arrivare alla soglia minima e pagare solo lo 0,3%, dovresti investire 2.000€.

Chiaramente non è da tutti investire 2.000€ su una singola operazione, per cui questa tipologia di commissione è conveniente solo per chi ha grandi capitali (oltre 100.000€) da investire autonomamente. Per tutti gli altri l’onere è decisamente poco conveniente, ed è meglio guardare altrove.

broker cfd commissioni
I broker di CFD hanno tendenzialmente un profilo di costi più conveniente

Commissione su depositi e prelievi

Questo è un tipo di commissione che veniva applicato da quasi tutti i broker fino a pochi anni fa. Oggi, con lo scenario più competitivo del trading, le cose sono leggermente cambiate; molti broker addebitano ancora una commissione sui prelievi, ma “la nascondono sotto il tappeto“.

Una volta ti veniva semplicemente detto che avresti pagato 5€, 10€ o una cifra in percentuale sui tuoi depositi e prelievi. Questo era molto poco popolare presso i trader, per cui buona parte dei broker ha semplicemente rinunciato a richiederla. Altri, invece, hanno semplicemente cambiato il modo in cui è formulata questa commissione.

Anziché eseguire un prelievo esplicito, convertono tutte le somme depositate in euro in dollari americani. Questa operazione viene giustificata con il fatto che la maggior parte degli strumenti finanziari è quotata in dollari, per cui è più conveniente avere questa valuta per poter operare sui mercati. Il fatto è che la conversione tra gli euro depositati e i dollari restituiti avviene a un tasso di cambio sconveniente. Parliamo di un tasso che spesso è il 5-10% più sconveniente di quello offerto dal mercato.

Questo significa che in partenza, senza nemmeno aver cominciato a investire, stai già perdendo il 5-10% di quello che hai depositato. E rischi di perdere la stessa percentuale del tuo capitale al momento del prelievo. Purtroppo i broker che fanno così non lo rendono quasi mai evidente. L’unica soluzione che hai per metterti al riparo da questo rischio è contattare l’assistenza del broker prima di registrarti. Chiedi se il tuo deposito verrà convertito, e a quale tasso di cambio.

Canoni e costi fissi

Molti dei costi associati al trading, quando scegli di rivolgerti a una banca o a un canale ibrido -come le aziende di consulenza che hanno anche un servizio di trading online- sono fissi. Al contrario, normalmente quando scegli un servizio specializzato soltanto nel trading di solito non c’è nessun costo. 

Alcuni dei costi fissi più comuni sono:

  • Rendicontazione delle operazioni a fini fiscali
  • Ricevimento dell’estratto conto cartaceo
  • Abbonamento mensile per accedere a una certa piattaforma
  • Canone mensile per avere accesso a certi mercati
  • Canone annuale per mantenere e gestire il portafoglio titoli

Questi sono i costi più insidiosi, perché ti vengono addebitati anche nei mesi in cui non fai trading o fai poche operazioni. Con una tipica banca italiana non è raro trovarsi a pagare 50-60€ al mese giusto per avere accesso ad alcune funzionalità che avresti gratis con alcuni broker che menzioneremo nella guida.

Anche stavolta, facciamo un esempio pratico per capire meglio la portata della questione. Se hai 10.000€ sul tuo conto di trading e paghi 50€ al mese in canoni e abbonamenti, alla fine dell’anno hai speso 600€. Parliamo del 6% del tuo capitale, un costo esorbitante che rende banche e servizi ibridi davvero inavvicinabili per chi ha capitali medio-piccoli.

Confronto commissioni trading online

Ecco una breve tabella di riepilogo sulle commissioni di trading online richieste dalle principali piattaforme che operano sul territorio italiano:

👨‍💼 Broker:💸 Commissioni sull’eseguito:
Finecoda 19€ riducibili fino a 2,95€ per ordine
Intesa Sanpaolo8,5 €
WeBank18 €
eToro0 €
XTB0 €

Spread: come funziona? É una commissione?

Tutte le commissioni che abbiamo visto fino ad ora sono tipicamente applicate dagli intermediari tradizionali che operano online. Le piattaforme specializzate esclusivamente in trading e in CFD, invece, solitamente non applicano nessuno di questi costi. Invece c’è un tipo di costo che si applica sia agli intermediari più classici, come Directa, sia a quelli più moderni e specializzati in CFD come XTB.

Stiamo parlando dello spread, un termine che potrebbe esserti già familiare se hai un po’di esperienza con il trading. Lo spread è una differenza tra il prezzo di mercato di uno strumento finanziario, il prezzo al quale il broker ti permette di comprarlo e quello a cui ti permette di venderlo.

Se il valore di mercato di un’azione in questo momento è 100€ ad esempio, per via dello spread può darsi che tu possa acquistarla a non meno di 100,1€ e venderla a non più di 99,99€.

Lo spread non è una vera e propria commissione di trading. In gran parte è connaturale al mercato, quindi esisterebbe anche se tu avessi la licenza da broker e operassi direttamente sui mercati di Borsa. Si tratta della naturale distanza tra chi vuole comprare, che cerca di pagare il prezzo più basso possibile, e chi cerca di vendere. L’incontro tra domanda e offerta rappresenta l’equilibrio di mercato. Quando un ordine di vendita ha lo stesso valore di un ordine di acquisto, le due posizioni vengono eseguite.

Dal momento in cui all’equilibrio di mercato tutti gli ordini vengono eseguiti, normalmente il mercato rimane in una situazione in cui ci sono vari ordini piazzati leggermente al di sopra o leggermente al di sotto dell’equilibrio. Questa distanza rappresenta lo spread, che dunque non è esclusivamente un costo applicato dai broker.

Dall’altra parte, è vero che i broker possono aumentare lo spread applicato ai clienti per usarlo come fonte di commissioni. Per questo esistono comunque broker che ti quotano spread più convenienti e altri che ne quotano di meno convenienti.

spread trading online
Lo spread può essere fisso o variabile: alcuni broker lasciano scegliere ai clienti, altri hanno una politica unica

Migliori broker senza commissioni di trading online

Se vuoi evitare di ritrovarti a pagare commissioni troppo alte, il nostro suggerimento è quello di puntare sui brand specializzati esclusivamente nel trading online. I broker di CFD ti permettono di evitare tutti i costi normalmente associati agli intermediari tradizionali, ma non solo.

Queste piattaforme partono da un vantaggio competitivo che permette loro di offrire costi nettamente più bassi della concorrenza. Operano esclusivamente online, quindi non devono coprire i costi delle filiali; sono regolamentati in Europa e operano anche in Italia sotto autorizzazione CySec e Consob, ma grazie alla clientela internazionale riescono a fare economie di scala.

Non hanno i conflitti di interesse tipici delle banche e delle aziende di consulenza, che cercano di reindirizzare i loro clienti verso il risparmio gestito da cui guadagnano molto bene. Vediamoli più nel dettaglio.

eToro

Su eToro, ad esempio, hai la possibilità di fare trading anche su azioni ed ETF con i CFD a zero commissioni.

Per investire in maniera innovativa, mantenendo inalterati i vantaggi offerti dalla piattaforma, puoi testare il Copy Trading. Si tratta di uno strumento di investimento basato su un algoritmo innovativo: invece che investire tu in prima persona sul mercato, potrai investire direttamente sugli altri trader, copiando le loro operazioni per ottenere i loro medesimi risultati (in proporzione al capitale investito).

Tutto ciò che dovrai fare sarà:

  • registrarti al broker (trovi la procedura completa qui)
  • accedere alla sezione dedicata ai popular investor
  • scegliere su chi vuoi investire e il capitale da impiegare

Da questo momento tutte le loro operazioni verranno replicate sul tuo account, senza costi aggiuntivi.

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XTB

XTB è un broker con spread ridotti all’osso che oltre a favorire l’accesso al trading agli investitori meno capitalizzati, offre anche un valido aiuto a tutti coloro che vogliono imparare realmente come fare trading online.

La xStation Academy, infatti, è un corso completo che si sviluppa partendo da lezioni dedicate ai principianti, finendo poi gradualmente agli argomenti per i trader più avanzati. Il tutto viene sempre spiegato in maniera semplice ed esaustiva, permettendoti ad esempio di imparare in poco tempo a investire con i CFD privi di commissioni.

Per qualunque difficoltà, potrai fare affidamento sull’assistenza di un esperto di trading, da contattare telefonicamente in qualunque momento.

Se vuoi prendere confidenza con la piattaforma prima di iniziare a investire, cosa che ti consigliamo, il conto demo è pensato proprio per questo.

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Note Finali

La scelta di un broker è molto importante per iniziare al meglio un percorso nel trading online. Questa scelta passa necessariamente anche attraverso un confronto dei costi delle varie piattaforme. Scegliere un intermediario che offre costi minori e non ti tiene nascoste le commissioni non è facile, ma ora che hai tutte queste informazioni dovresti riuscirci senza problemi.

In generale, le piattaforme specializzate in trading di CFD sono quelle che offrono i costi più bassi. Ma non solo: sono anche quelle con lo standard di servizio più alto. Nella tua scelta, infatti, non dovresti tenere conto solo delle commissioni: ci sono tanti altri fattori da considerare. Tra questi ricordiamo sicuramente la velocità di esecuzione degli ordini, la qualità della piattaforma, l’assistenza e le risorse formative che il broker ti mette a disposizione.

Se vuoi approfondire i tre broker che abbiamo menzionato nel corso della guida, ti suggeriamo anche di leggere le nostre recensioni specifiche:

FAQ

Esistono broker ?

Sì, la maggior parte dei broker di CFD opera . Questi broker non richiedono nessun canone mensile per la piattaforma e quasi nessuno di loro applica commissioni per ogni operazione eseguita. L’unico costo presente è lo spread.

Perché i broker di CFD hanno commissioni più basse’

I CFD, essendo strumenti derivati, hanno costi più bassi rispetto ai loro asset sottostanti. Il motivo è principalmente che il broker può emetterli per conto proprio, senza doverli reperire presso le Borse Valori.

Cos’è la commissione di rollover?

Alcuni broker, quando utilizzi la leva finanziaria, addebitano un costo extra ogni giorno alla chiusura dei mercati. Si tratta degli interessi dovuti sul capitale che hai preso in prestito attraverso la leva finanziaria.

Lo spread è una commissione?

Lo spread non è una commissione vera e propria, in quanto esiste naturalmente nei mercati finanziari una distanza tra il prezzo a cui i compratori sono disposti a comprare e i venditori sono disposti a vendere. Se questa distanza viene maggiorata dal broker, tuttavia, si può parlare di una commissione extra.

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