Compare azioni Huawei: si può investire sul titolo in Borsa?

Al momento Huawei è una società privata, per cui non è possibile investire su questa società in Borsa. In questa guida, però, vedremo tutte le principali alternative da conoscere: società interessanti su cui puntare come alternative e metodi diversi dalle Borse per investire sull’andamento di Huawei.

Se sei rimasto deluso scoprendo che la momento Huawei non è quotata in Borsa, potresti comunque trovare degli spunti utili all’interno di questa guida. Il mondo dei titoli azionari correlati all’elettronica e alla tecnologia è molto ampio. Alcuni dei concorrenti cinesi più vicini a Huawei sono quotati e permettono di esporsi pressoché allo stesso settore e alle stesse aree geografiche.

Insieme vedremo i motivi per cui Huawei è una società privata, quali sono i piani per una possibile futura quotazione in Borsa e i titoli alternativi su cui investire. Avremo anche modo di menzionare eToro e tutti i broker migliori per investire in azioni in sicurezza e con pochi costi, direttamente da casa.

come comprare azioni Huawei e migliori alternative
Huawei è una società particolare, in cui la proprietà è in mano ai dipendenti

Perché Huawei non è quotata in Borsa?

Una società può diventare anche molto grande senza mai quotarsi in Borsa. Abbiamo dei casi illustri anche in Italia: Barilla e Ferrero, ad esempio, sono due società con fatturati miliardari che però rimangono private. Huawei ha scelto di evitare la IPO, almeno per il momento, soprattutto perché la società non ha bisogno di capitali.

Il motivo principale per cui una società si quota in Borsa è proprio quello di ottenere rapidamente un grande flusso di investimenti da convogliare nel suo business. In altri casi sono gli investitori iniziali che spingono per avviare il processo, sapendo che con la IPO avranno modo di rivendere le loro quote a un prezzo maggiorato. Huawei non si trova nella condizione di volere né l’una né l’altra cosa.

Società come Apple e Amazon si sono quotate nel pieno della loro espansione, ma Huawei ha già attraversato questa fase come società privata. Ora che l’azienda opera su scala globale con le proprie forze, non sarebbe così vantaggiosa una quotazione in Borsa. Significherebbe diluire la proprietà per ottenere un vantaggio poco significativo, almeno in questa fase storica.

Bisogna anche notare che il mercato dell’elettronica di consumo non si trova in particolare fermento. La crisi dei microchip ha reso difficili gli approvvigionamenti e gli investimenti in nuovi prodotti; il mercato di Huawei si trova in una fase laterale, senza una crescita estrema né una decrescita. Per un’azienda che ha attraversato sia il boom degli smartphone dal 2010 al 2016, sia la crisi del Covid-19, questo non è un momento così interessante per una IPO.

Huawei ha piani per una quotazione?

Il fondatore e amministratore delegato di Huawei, Ren Zhengfei, non ha mai dichiarato pubblicamente di avere in mente una quotazione. Per lo meno per il momento, è molto difficile pensare che si possa arrivare a comprare le azioni della società nel futuro a breve termine.

Nel 2021 sembrava esserci stata una piccola novità. Il noto imprenditore cinese ha ipotizzato la quotazione di una delle unità di business di Huawei, secondo il South China Morning Post. In realtà non sembra che queste indiscrezioni abbiano trovato riscontri concreti. Bisogna considerare anche il periodo storico in cui Ren Zhengfei ha fatto questa dichiarazione: in pieno boom dei mercati durante il 2021.

Da allora non è andato tutto esattamente nel modo giusto per i mercati finanziari cinesi. Il primo grande problema è arrivato con la crisi immobiliare, simboleggiata dalla vicenda di Evergrande; dopodiché la rigida politica anti-contagio del governo cinese ha esteso il lockdown nelle principali città della nazione ben oltre quanto è avvenuto in Occidente. Ultimo, ma non per importanza, è il fatto che ci siano screzi tra la SEC americana e le società cinesi in merito alla redazione dei bilanci.

Se Huawei non è arrivata vicina alla quotazione in Borsa in altri contesti più favorevoli, questo è un momento in cui ci aspettiamo ancora meno una decisione di questo tipo.

Alternative alle azioni Huawei

Anche se non possiamo comprare direttamente delle azioni di Huawei, ci sono delle alternative piuttosto interessanti. Quando investiamo in Borsa, solitamente lo facciamo con l’obiettivo di esporci ad alcuni trend di mercato. Nel caso di Huawei possiamo menzionare, ad esempio:

  • Il settore dell’elettronica di consumo e delle telecomunicazioni;
  • Il mercato geografico cinese, anche se non è l’unico che la società serve;
  • Una società ad alto tasso di investimento in ricerca e innovazione.

Se mettiamo insieme tutto questo, possiamo identificare dei concorrenti piuttosto vicini. Di seguito riportiamo i principali.

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Queste sono le nostre migliori alternative alle azioni Huawei

1. Xiaomi

Investire in azioni Xiaomi è forse la scelta più vicina a comprare azioni Huawei. Entrambe sono società di origine cinese, con operazioni in tutto il mondo. Inoltre la gamma di prodotti è molto simile, anche se non del tutto uguale. Huawei, ad esempio, si concentra molto sul settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni in cui invece Xiaomi non opera; Xiaomi invece sta investendo molto nel settore dei monopattini elettrici, dove invece Huawei non è presente.

Un altro aspetto importante da ricordare nella nostra analisi è che nel mercato degli smartphone, la quota di mercato di Xiaomi è sensibilmente maggiore di quella di Huawei e la differenza è in aumento. Da quando Huawei ha abbandonato il sistema operativo Android, per via delle stesse normative americane che hanno limitato fortemente tutti i servizi di Google sui telefoni della società, molti clienti hanno lasciato il marchio.

Se hai pensato che investire in Huawei possa essere una buona idea, ci sono pochi motivi per non ripiegare su Xiaomi. In questo caso parliamo di una società quotata sulla Borsa di Hong Kong, dove l’azione viene scambiata dal 2018. Un ottimo broker per investire sulle società quotate a Hong Kong è XTB: non sono molti gli intermediari che offrono i titoli di questa Borsa, ancora meno quelli che ci permettono di investire senza commissioni e con la sicurezza di un servizio autorizzato da Consob.

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2. Lenovo

Un’altra società cinese con una forte presenza in tutto il mondo, sempre coinvolta nello stesso settore, è Lenovo. In questo caso si tratta di un competitor meno sentito sul fronte delle TV e degli smartphone, ma decisamente forte nel segmento dei tablet e dei computer portatili. Proprio i portatili sono stati uno dei mercati su cui Huawei ha puntato molto negli ultimi due anni, considerando che almeno in questo caso è possibile per la società sfruttare il sistema operativo Windows.

Lenovo è anche una società interessante per l’esposizione al mondo del gaming, notoriamente uno dei mercati con il tasso di crescita più interessante nel mondo dell’elettronica. Con il marchio Legion, dedicato a chi cerca prestazioni grafiche elevate, la società è riuscita a guadagnare rapidamente trazione. In questo segmento, l’offerta di Huawei è quasi inesistente.

Ci sono altri due motivi per cui riteniamo Lenovo un’ottima alternativa a Huawei. La prima è che Lenovo è coinvolta anche nel mondo dei server e del cloud, che hanno ottimi margini e una crescita ancora molto importante di anno in anno.

Il secondo motivo è che l’azione, per qualche motivo, è rimasta fuori dai radar degli investitori a lungo. Viene scambiata a un rapporto P/E molto basso, specialmente se paragonato con altre società di cloud computing e informatica. Eppure il lato economico del business è andato molto bene negli ultimi anni, con una redditività in crescita costante e un utile netto in ascesa. Per gli azionisti è interessante sapere che il titolo stacca un dividendo, anche piuttosto generoso se confrontato con il prezzo delle azioni.

3. Samsung

Samsung è un grande colosso dell’elettronica di consumo, con un livello di integrazione talmente grande da arrivare a toccare settori quasi insospettabili: medicina, intrattenimento, servizi finanziari e persino cantieri navali. Fino a ora chi ha scelto di comprare azioni Samsung non si sarà sicuramente pentito della propria decisione.

Trattandosi di una società sudcoreana, beneficia anche di un trattamento diverso sullo scenario internazionale. Huawei è stata penalizzata dal famoso “Google ban” e molti governi hanno deciso di non rivolgersi a Huawei per le infrastrutture 5G. Per quanto sia stata la prima società a lanciare un chip per il 5G su scala industriale, con ottima expertise nel settore, molte nazioni hanno considerato eccessiva l’influenza del governo cinese sulle società locali inclusa Huawei.

Anche nel caso di Samsung gli azionisti potranno giovare di un dividendo, che nel corso del tempo è aumentato. I dati fondamentali della società sono molto solidi e con la ripresa del mercato dei chip il titolo potrebbe dirigersi ancora di più verso l’alto.

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4. Apple

Per quanto si tratti di una società con una cultura molto diversa, Apple rimane un concorrente di Huawei a tutti gli effetti. Se decidiamo di diversificare il nostro investimento sul fronte geografico e tecnologico, ha sicuramente senso considerare questo titolo.

Essendo un titolo acquistato in massa anche da investitori leggendari come Warren Buffett, è difficile dire qualcosa che non sia già stato detto sulle azioni Apple. La società ha tutte le caratteristiche di un buon investimento: un prezzo che dopo i ribassi di inizio 2022 risulta moderato; ottimi dati di bilancio, che mostrano una notevole stabilità, con margini elevati rispetto ai concorrenti e un pubblico affezionato.

Apple ha anche a disposizione un suo sistema operativo, che permette all’azienda di controllare ogni dettaglio dei suoi prodotti. Soprattutto, però, le permette di operare anche nel mercato dei software in cui i margini sono estremamente alti rispetto all’hardware. La possibilità di guadagnare commissioni sulle vendite in-app, sulle pubblicità che gli sviluppatori pubblicano nell’Apple Store, sulle vendite di iTunes e su tutti gli altri servizi informatici rende Apple una solida alternativa a Huawei.

Conclusioni

Per quanto le azioni Huawei non siano quotate in Borsa, è piuttosto semplice ottenere un’esposizione ai settori merceologici e ai mercati geografici in cui la società opera.

Abbiamo appena visto insieme quattro alternative molto concrete, ma volendo si potrebbe estendere l’elenco a titoli leggermente meno simili a Huawei che condividono comunque parte del business model. Esempi sono GoogleAmerican Tower. La prima opera nel settore degli smartphone sia lato hardware che software; la seconda ha una forte presenza negli Stati Uniti per l’installazione di antenne e altre infrastrutture di telecomunicazione.

Come sempre, ricordiamo che oltre a scegliere con attenzione le azioni da comprare è importante anche decidere con quale broker effettuare l’investimento. Prima di tutto, dobbiamo sempre rivolgerci a un broker autorizzato da Consob e dotato di licenza. Oltre alla sicurezza ci sono poi tanti parametri che determinano la qualità del servizio: costi, metodi di pagamento, qualità delle piattaforme offerte, assistenza clienti e così via.

Sappiamo che l’offerta di così tante piattaforme di trading può risultare confusionale in alcuni casi. Ne abbiamo selezionate tre particolarmente valide che consigliamo per investire in azioni:

In futuro torneremo ad aggiornare questa guida se ci saranno novità su una possibile quotazione di Huawei. Fino a quel momento, però, ci limiteremo a seguire i titoli più simili che ci permettono di avere un’esposizione alle stesse aree di mercato.

FAQ

Si può investire in azioni Huawei?

Huawei non è quotata in Borsa, per cui non è possibile acquistare le azioni della società sui mercati regolamentati. L’unico modo per entrare in possesso di una quota della proprietà sarebbe acquistarla privatamente da uno dei soci.

Di chi è Huawei?

Huawei è al 100% di proprietà dei suoi dipendenti, inclusi coloro che sono andati in pensione. Il fondatore Ren Zhengfei è uno dei soci, ma ce ne sono complessivamente oltre 130.000.

Perché Huawei non è quotata in Borsa?

Huawei è cresciuta utilizzando le proprie risorse, senza dover cedere quote di proprietà in Borsa. L’azienda impiega uno schema di proprietà molto particolare, in cui sono i dipendenti a diventare soci.

Huawei si quoterà in Borsa?

Non sembra probabile che Huawei possa quotarsi in Borsa. In parte perché la proprietà è molto frazionata e sarebbe necessario mettere d’accordo migliaia di soci; in parte perché al

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