Come Investire in Startup: migliori 7 del 2024

Investire in startup è un’opportunità interessante, visto che queste società devono ancora esprimere il loro pieno potenziale di crescita.

Chi riesce a investire in azioni di un’azienda nella sua fase di decollo può ottenere rendimenti più interessanti di quelli offerti dal mercato: per questo, d’altronde, i fondi di venture capital sono diventati così popolari.

Il problema è che le startup non hanno solo un grande potenziale di riuscire. Hanno anche un grande potenziale di fallire, perché spesso operano ancora in perdita e hanno bisogno di un continuo sostegno da parte degli investitori per andare avanti. Come sempre vale la regola generale del mondo degli investimenti: maggiore è il rischio, maggiore è la potenziale ricompensa.

Nella guida, frutto della mia esperienza personale di investitore in startup oltre che fondatore di alcune startup di successo, vedremo step-by-step come investire in startup con consapevolezza ed evitando i passi falsi. Avremo anche modo di distinguere tra gli investimenti in startup quotate e non quotate in Borsa, che è sempre il dilemma principale di chi punta su questo tipo di società.

Menzioneremo infine le piattaforme migliori, come eToro -clicca qui per vedere il sito ufficiale-, con cui investire in startup.

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In questo modo un principiante può ottenere fin dal primo giorno gli stessi risultati di investitori con grande esperienza e, se vuole, può addirittura imparare osservando in diretta quello che fanno i migliori.

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Investire in Startup – Riepilogo

📊 Rischio dell’investimento Medio/Alto
📈 Potenziale di rendimento Alto
💻 Come investire in startup non quotate Piattaforme di crowdfunding
🏦 Come investire in startup quotate Broker online
💸 A cosa stare attenti Valutazioni gonfiate, trucchi contabili
🏭 Settori più interessanti Veicoli elettrici, AI, biotecnologie
 
guida completa per investire in startup con consigli pratici ed esempi di aziende interessanti
Investire in startup è una scelta sempre più comune tra gli investitori che cercano ritorni elevati

Come investire in startup

Un tempo si parlava di “startup” quando si parlava di piccole società appena nate. Aziende gestite dai fondatori e poco più, ma nel tempo il termine è diventato più ampio. Oggi ci si riferisce alle startup quando si parla di aziende particolarmente innovative e in forte fase di espansione; molte di queste non sono affatto piccoli business, ma grandi realtà.

La grande distinzione da fare è quelle tra startup quotate e non quotate in Borsa. Le startup non quotate in Borsa (come l’italiana Dealiry che ha cambiato il settore dei codici sconto) sono solitamente più piccole, sia in termini di fatturato che di indotto. Hanno il vantaggio che, entrando nel capitale sociale così presto, se l’azienda dovesse quotarsi in Borsa o essere acquisita potresti generare una grossa plusvalenza sul tuo capitale.

Il problema delle società non quotate, dall’altra parte, è che il mercato delle partecipazioni è poco liquido. Acquistando una quota o un pacchetto di azioni, faresti molta difficoltà a venderlo a qualcun altro.

Le uniche due circostanze in cui ci riuscirai facilmente, per l’appunto, sono quelle in cui l’azienda dovesse quotarsi o essere acquisita. Insomma, un investimento redditizio ma rischioso.

Se la tua speranza è quella di fare una puntata fortunata che ti consente di vivere di rendita per il resto la tua vita, devi tenere gli occhi aperti…

Investire in startup quotate in Borsa, dall’altra parte, significa puntare su società più grandi e già più consolidate. Questo riduce parzialmente i rischi e il ritorno atteso. Sono però società molto più liquide, che ti permettono di comprare e vendere le azioni in qualunque momento, e sono obbligate per legge ad avere molta più trasparenza nei confronti dei loro investitori.

Investire in startup non quotate

Per investire startup non quotate ci sono solitamente due soluzioni: il venture capital e il crowdfunding. I fondi di venture capital sono fondi d’investimento specializzati nell’investimento in startup pre-quotazione. Il vantaggio, in questo caso, è il fatto di poter delegare a dei professionisti l’allocazione del capitale; lo svantaggio è che solitamente servono centinaia di migliaia di euro per essere accettati come clienti di un fondo di questo tipo.

La seconda soluzione, il crowdfunding, è quella più alla portata di tutti. In questo caso sarai tu a scegliere su quali startup investire, facendolo direttamente online attraverso le piattaforme regolamentate. Per operare nel settore del crowdfunding bisogna essere autorizzati da Consob, per cui queste piattaforme sono realmente tenute alla trasparenza.

Teoricamente il crowdfunding è una buona soluzione, perché ti permette di comprare quote di società non quotate e di farlo piuttosto facilmente. All’atto pratico, però, nel tempo il crowdfunding si è dimostrato pieno di problemi. Per lo meno in Italia, dove le valutazioni delle società sono spesso estremamente inflazionate rispetto al loro valore reale. La gran parte delle società che si candida per ricevere fondi fallisce in 1-2 anni, oppure rimane senza prospettive.

Se investi su un’azienda che non viene mai acquisita e non viene quotata in Borsa, puoi sperare a malapena in qualche dividendo lasciato a fine anno. Ma siccome le startup non sono quasi mai profittevoli, potrebbero volerci anni prima di vedere anche soltanto un piccolo rendimento.

Nel complesso, a nostro avviso non conviene investire in startup pre-IPO, per lo meno nel contesto attuale di valutazioni così alte. Allo stato attuale dei fatti è decisamente più vantaggioso puntare sulle aziende quotate.

Investire in startup quotate in Borsa

Questa è la soluzione più pratica e quella più comune. Investendo in aziende quotate in Borsa, acquisti degli strumenti finanziari molto liquidi. Inoltre hai la certezza che a intervalli regolari i manager dovranno informarti sulla gestione della società; saprai sempre che esiste una tutela legale verso gli azionisti e i loro diritti.

Le valutazioni, in questo caso, sono fatte direttamente dal mercato. Non è una piattaforma di crowdfunding che decide quanti soldi ti servono per comprare una quota; l’incontro tra domanda e offerta determina il prezzo delle azioni e il prezzo delle azioni determina la quantità di capitale associata a ogni frazione della proprietà.

Può sembrare strano che un’azienda quotata in Borsa possa comunque essere definita una startup. Dall’altra parte, però, ci sono società che effettivamente si quotano con un tasso di crescita estremamente alto e con pochissimi anni di storia alle spalle. Pensiamo ad aziende come Ironnet, Helbiz o Beyond Meat nel momento in cui si sono quotate. La loro condizione è ancora effettivamente quella di startup, con un fatturato che raddoppia di anno in anno e con una perdita d’esercizio ancora importante.

Per investire su startup quotate in Borsa si usano piattaforme specifiche. Sono i broker online, aziende che devono ricevere una licenza europea oltre all’autorizzazione di Consob per operare in Italia. Solo le aziende che hanno l’autorizzazione possono operare legalmente nel settore, e la vigilanza degli organi di controllo ti garantisce la loro trasparenza.

Un broker particolarmente valido per comprare azioni di startup quotate è eToro. Tra i suoi vantaggi principali, quello di poter comprare azioni reali senza commissioni e poter investire su Borse di 16 differenti paesi.

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differenze tra investire in startup quotate o non quotate in borsa
Le startup quotate in Borsa hanno più obblighi di trasparenza nei confronti degli investitori

Migliori startup su cui investire oggi

Abbiamo selezionato alcune startup particolarmente valide sulle quali la nostra redazione ha investito. Le nostre guide non rappresentano consigli finanziari, vogliamo soltanto condividere alcune delle nostre opinioni su società che riteniamo interessanti.

1 – Rocket Lab

Rocket Lab è una società estremamente interessante che fa forte concorrenza a SpaceX. Mentre la società di Elon Musk punta ad andare su Marte e non opera strettamente secondo la logica del profitto, Rocket Lab è una startup in piena regola. Il suo obiettivo è riuscire a trasportare in orbita i satelliti più piccoli, quelli per cui c’è maggiore domanda, in un modo conveniente.

Oltre al lancio di piccoli satelliti, Rocket Lab ha iniziato a collaborare con la NASA e con la ESA per le prossime missioni dirette verso la Luna. Non è tutto: l’azienda neozelandese è sempre più in grado di realizzare i satelliti dei suoi clienti, non solo di mandarli in orbita. Con l’espansione del mercato delle reti di satelliti e con la crescita dell’economia dello spazio, Rocket Lab può crescere davvero molto.

2 – uDemy

uDemy è una startup specializzata in corsi online, una specie di “Amazon della formazione”. Opera in un settore strategico e interessante, considerando che oggi la gran parte delle informazioni pratiche le si apprende online. Mentre la scuola rimane un luogo essenziale per la formazione di base degli alunni, ci sono tantissimi argomenti su cui ci si può solo formare per conto proprio.

Anche se il tasso di crescita di uDemy rimane molto simile a quello di una startup, di fatto l’azienda ha già un brand molto consolidato. Si trovano corsi su qualunque argomento e in tantissime lingue diverse, con la possibilità di interagire con i propri insegnanti e di portare a casa tante ore di corso con una spesa davvero minima.

Il modello di business di uDemy è molto semplice: quando una persona compra un corso, una parte di quello che paga viene trattenuto da uDemy come commissione.

3 – Deliveroo

Deliveroo è una società che opera nel settore delle consegne a domicilio, che ha avuto una fortissima espansione durante la pandemia Covid-19. Ma la popolarità del food delivery era già in forte crescita prima, e lo è rimasta ancora. Deliveroo è un’azienda con sede nel Regno Unito che opera in questo settore e che anche in Italia ha una forte presenza.

Pur essendo quotata sulla Borsa di Londra, Deliveroo cresce davvero al ritmo di una startup che sembra essere appena stata costituita. Ci sono grandi prospettive per questo settore, che attualmente vede una concorrenza estremamente forte tra i suoi attori. Ci sono tante aziende in competizione tra loro, con una marginalità piuttosto bassa che impone a tutti i maggiori player di operare in perdita.

Il mercato complessivo però è già multi-miliardario, e continua a crescere di anno in anno. Deliveroo si sta affermando come uno dei player più grandi al mondo, in grado di rimanere sul mercato.

deliveroo esempio di startup
Il settore del food delivery è tra quelli in maggiore espansione in assoluto

4 – Li-Cycle

Li-Cycle è un’azienda estremamente interessante, che sta cercando di risolvere uno dei più grandi problemi della mobilità elettrica. S tratta del riciclo delle batterie al litio, che inquinano molto e non possono essere smaltite in un modo sostenibile per l’ambiente. Li-Cycle ha una missione molto chiara: riciclare le batterie vecchie delle auto e dei monopattini elettrici, in modo da tornare ai materiali di partenza.

Il modello di business prevede che in futuro Li-Cycle sia in grado di ritirare le batterie, ritrasformarle nei materiali di partenza e vendere poi i materiali con un profitto. Se consideriamo che il futuro della mobilità è elettrico, Li-Cycle potrebbe davvero star facendo da pioniere in uno dei settori destinati a creare aziende colossali. E lungo questo percorso, potrebbe contribuire a risolvere un problema che ha un enorme impatto ambientale.

Al momento Li-Cycle riesce già a completare con successo la gran parte dei processi necessari per ripristinare il valore delle batterie al litio. Il processo a livello tecnologico non è ancora del tutto affinato e a livello economico non è ancora così efficiente come l’azienda vorrebbe renderlo.

Investendo oggi ci si prende il rischio che l’azienda non riesca mai a efficientare del tutto questo processo o che venga battuta sul tempo da altre realtà; allo stesso tempo, si porta a casa l’azione con una valutazione molto più bassa di quella che Li-Cycle potrebbe avere in futuro se raggiungesse i suoi obiettivi.

5 – Volta Industries

Non è un segreto che il settore delle auto elettriche in questi anni stia conoscendo una forte espansione. Il boom delle azioni collegate alle auto elettriche ci ha insegnato che in Borsa esistono grandi opportunità per la transizione ecologica. Una delle startup più interessanti su cui puntare è Volta Industries, che installa centraline per la ricarica delle auto elettriche.

La società è nata nel cuore della Silicon Valley e ha già installato oltre 2.000 stazioni di ricarica in tutti gli Stati Uniti (fonte: voltacharging.com, gennaio 2021). Il suo modello di business è particolare, perché non si basa soltanto sulla vendita di energia elettrica. Ogni stazione di ricarica ha uno schermo che Volta mette a disposizione di chi vuole fare pubblicità, un segmento di mercato che ha già costruito il successo di colossi come Google e Facebook (Meta).

Anche se Volta Industries è solo all’inizio del suo percorso, il tasso di crescita è impossibile da ignorare. Ha ancora il ritmo di forte espansione tipico di una startup, ma dall’altra parte è già ai vertici di un settore che sicuramente nei prossimi anni continuerà a crescere.

volta industries startup interessante su cui investire
Unendo il business della pubblicità e quello delle auto elettriche, Volta Industries si colloca in uno spazio di mercato potenzialmente molto redditizio

6 – Coinbase

Che tu sia o meno interessato al settore delle criptovalute, è innegabile che la loro notorietà sia in continua crescita. A prescindere dall’andamento di Bitcoin, Ethereum e altre altcoin, gli exchange di criptovalute hanno un modello di business solido. Qualunque transazione venga fatta su queste piattaforme genera una commissione per la società, che ci guadagna in qualunque caso.

Coinbase è uno degli exchange più grandi al mondo, costantemente nella top 3 per volumi di scambio. Startup californiana quotata in Borsa sul Nasdaq, al momento è l’unico grande exchange quotato. In questo modello di business i margini sono estremamente alti rispetto al costo del venduto, assicurando agli azionisti un ritorno molto interessante sulle loro partecipazioni.

Riteniamo che in questo momento chi vuole investire in startup dovrebbe quantomeno fare un pensiero alle azioni Coinbase. Essendo il vessillo di uno dei settori in maggiore crescita al mondo, non possono essere ignorate facilmente.

7 – Hello Fresh

Hello Fresh è una società che cavalca due trend interessanti: quello della cura per l’alimentazione e quello della mancanza di tempo per fare la spesa. Questa interessante startup ha un modello di business basato sulla consegna di cibo a domicilio; ai clienti vengono forniti tutti gli ingredienti necessari per preparare ricette sane, con ingredienti di prima scelta già porzionati e pesati.

Chi è interessato può sottoscrivere un abbonamento e ricevere un numero prefissato di ricette a casa ogni mese. Questo assicura all’azienda una base di ricavi ricorrenti e la possibilità di fare economia di scala ordinando quantità più grandi di ingredienti.

Strumenti per investire in Startup

L’accesso agli investimenti in startup è stato radicalmente trasformato dall’avvento di piattaforme di equity crowdfunding e da network dedicati agli investitori angel. Queste piattaforme non solo hanno democratizzato l’investimento in startup, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio, ma hanno anche fornito strumenti essenziali per la due diligence, la selezione e il monitoraggio degli investimenti.

  1. AngelList: Considerata la pietra miliare per gli investitori interessati alle startup tecnologiche, AngelList offre un’eccezionale varietà di aziende in fase iniziale e scale-up. Con oltre $1 miliardo di dollari investiti in startup tramite la piattaforma nel 2020, AngelList si distingue per la sua struttura unica che permette di investire sia individualmente che tramite syndicates, i quali sono guidati da investitori angel esperti con track record comprovati. La piattaforma fornisce anche strumenti analitici avanzati per valutare le performance delle startup e facilitare la decisione d’investimento.
  2. SeedInvest: Con un focus sulla qualità piuttosto che sulla quantità, SeedInvest implementa un rigoroso processo di selezione, accettando solo il 1% delle startup che applicano per essere listate. Questo garantisce che solo le aziende con i più alti standard di potenziale e solidità finanziaria siano presentate agli investitori. SeedInvest ha facilitato oltre 150 milioni di dollari in investimenti, supportando aziende in settori che vanno dalla tecnologia alla salute, all’energia pulita.
  3. CrowdCube: Leader nel mercato europeo dell’equity crowdfunding, CrowdCube ha permesso a più di 800.000 investitori di finanziare oltre 800 startup e scale-up, con investimenti che superano i 700 milioni di sterline. La piattaforma è apprezzata per la sua interfaccia intuitiva e per la possibilità di partecipare a campagne di investimento con soglie minime relativamente basse, rendendo l’investimento in startup accessibile a un ampio spettro di investitori.
  4. Republic: Questa piattaforma si distingue per la sua missione di inclusività, permettendo agli investitori di partecipare con investimenti minimi di soli $10. Republic offre un’ampia gamma di opportunità in startup tecnologiche, sociali e ambientali, promuovendo un investimento consapevole e al servizio della comunità. Con funzionalità come il “Safe Agreement for Future Equity”, gli investitori possono partecipare alle future valorizzazioni delle startup selezionate.

Oltre alle piattaforme di equity crowdfunding, gli investitori possono avvalersi di reti e associazioni di business angels, come Tech Coast Angels o European Business Angel Network, che offrono opportunità di networking, mentorship e accesso diretto a startup in fase iniziale attraverso eventi e pitch sessions.

La scelta della piattaforma giusta dipende da diversi fattori, tra cui l’importo dell’investimento disponibile, l’interesse specifico in determinati settori o tipi di startup, e il livello di coinvolgimento desiderato nell’evoluzione della startup. È fondamentale condurre una propria due diligence sulla piattaforma, così come sulle startup in cui si intende investire, verificando la trasparenza delle informazioni, la qualità della due diligence condotta dalla piattaforma e le recensioni di altri investitori.

Investire in startup tramite queste piattaforme richiede una comprensione approfondita dei rischi e delle potenziali ricompense. Con la giusta strategia e le adeguate precauzioni, gli strumenti e le piattaforme disponibili oggi possono offrire accesso a investimenti in startup promettenti, aprendo le porte a opportunità di crescita significative.

Valutazione del Potenziale di una Startup

La valutazione del potenziale di una startup è un processo complesso che richiede un’analisi multifattoriale per determinare la probabilità di successo a lungo termine dell’impresa. Questo processo si basa sull’esame di vari aspetti chiave della startup, ciascuno dei quali fornisce insight critici sulle sue prospettive future.

Analisi del Team di Fondatori e della Leadership

Il primo, e forse più critico, elemento da considerare è la qualità e l’esperienza del team fondatore e della leadership. Startups con fondatori che possiedono una forte esperienza di settore, una comprovata traccia di successi precedenti, e un’eccellente capacità di leadership tendono ad avere tassi di successo significativamente più alti. È importante valutare la complementarità delle competenze all’interno del team, inclusa la combinazione di expertise tecnica, commerciale, e di gestione. Fondatori con una visione chiara, la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato, e una forte determinazione sono spesso alla base delle startup di maggior successo.

Solidità del Modello di Business

Il modello di business della startup fornisce un quadro su come intende generare entrate e crescere nel tempo. La valutazione dovrebbe includere l’analisi della proposta di valore, del mercato target, dei canali di vendita e distribuzione, e delle strategie di pricing. Un modello di business ben articolato dovrebbe dimostrare una comprensione profonda del problema che la startup si propone di risolvere e del valore che apporta ai suoi clienti. È fondamentale che il modello di business sia scalabile, consentendo alla startup di crescere senza incontrare ostacoli insormontabili.

Dimensione e Crescita del Mercato

Un altro fattore determinante è la dimensione del mercato target e le sue prospettive di crescita. Investire in una startup che opera in un mercato piccolo o in declino può limitare significativamente il potenziale di rendimento. La valutazione del mercato dovrebbe includere un’analisi delle tendenze attuali, delle previsioni di crescita, e della posizione della startup all’interno del mercato. Startups che si rivolgono a mercati in rapida espansione o che hanno la capacità di creare nuovi mercati attraverso innovazioni disruptive presentano spesso le opportunità più promettenti.

Analisi Competitiva e Vantaggio Competitivo

Comprendere il panorama competitivo è essenziale per valutare il potenziale di una startup. Ciò include l’identificazione dei principali concorrenti, l’analisi dei loro punti di forza e di debolezza, e la comprensione di come la startup si differenzia. Un vantaggio competitivo sostenibile può derivare da vari fattori, inclusi la tecnologia proprietaria, i partenariati strategici, le barriere all’entrata, o un modello di business unico.

Analisi Finanziaria e Metriche Chiave di Performance

L’analisi finanziaria della startup rivela la sua salute economica e la sua capacità di generare entrate e profitto nel tempo. È importante esaminare il bilancio, il conto economico, e il flusso di cassa, concentrandosi su metriche chiave come il tasso di crescita delle entrate, il margine lordo, il burn rate, e il punto di pareggio. Startups con una solida base finanziaria e traiettorie di crescita positive sono spesso considerate investimenti meno rischiosi.

Valutare il potenziale di una startup richiede un approccio olistico che consideri tutti questi fattori in modo integrato. Attraverso una valutazione approfondita e metodica, gli investitori possono identificare quelle startup che non solo promettono alti rendimenti, ma che hanno anche le fondamenta solide necessarie per realizzare quelle promesse nel lungo termine.

Gestione dei Rischi negli Investimenti in Startup

Investire in startup implica navigare in acque spesso turbolente, dove i rischi sono tanto significativi quanto le potenziali ricompense. Una comprensione dettagliata dei rischi e delle strategie per mitigarli è cruciale per gli investitori che cercano di ottimizzare i loro rendimenti proteggendo al contempo il loro capitale.

Rischio di Fallimento Elevato

Il primo e più ovvio rischio negli investimenti in startup è il loro elevato tasso di fallimento. Statistiche indicano che circa il 90% delle startup fallisce entro i primi cinque anni. Per mitigare questo rischio, gli investitori dovrebbero:

  • Diversificare gli Investimenti: Non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Investire in un portafoglio diversificato di startup può ridurre il rischio complessivo, poiché il successo di alcune può compensare il fallimento di altre.
  • Conduzione di una Due Diligence Rigorosa: Prima di investire, è essenziale condurre un’analisi approfondita della startup. Questo include la valutazione del team di fondatori, del prodotto o servizio, del mercato target, e della strategia di business.

Rischio di Liquidità

Gli investimenti in startup spesso mancano di liquidità, significando che può essere difficile vendere la propria partecipazione per un lungo periodo. Per affrontare questo rischio:

  • Valutare la Propria Tolleranza al Blocco del Capitale: Gli investitori dovrebbero considerare la propria capacità di mantenere l’investimento bloccato per anni senza aspettarsi rendimenti immediati.
  • Esplorare Piattaforme con Opzioni di Uscita: Alcune piattaforme di crowdfunding offrono meccanismi attraverso i quali gli investitori possono vendere la loro partecipazione ad altri investitori privati.

Rischio di Diluizione

Gli investitori iniziali possono vedere la loro quota di proprietà diluita in round successivi di finanziamento se non possono o non vogliono partecipare a ulteriori aumenti di capitale. Per mitigare questo rischio è consigliabile cercare Startup che offrono diritti di pre-emption: questi diritti danno agli investitori la possibilità di mantenere la propria quota di proprietà partecipando proporzionalmente a futuri round di finanziamento.

Rischi Legali e di Regolamentazione

Le startup operano in un ambiente legale e regolamentare che può evolvere rapidamente, potenzialmente influenzando il loro modello di business. Per ridurre questo rischio:

  • Monitorare l’Evoluzione delle Normative: Mantenere un’occhiata sulle tendenze legislative e regolamentari che potrebbero impattare il settore di interesse.
  • Valutare la Struttura Legale e la Conformità: Assicurarsi che la startup abbia una solida comprensione delle leggi e delle regolamentazioni applicabili e che abbia adottato misure per garantire la conformità.

Rischio di Sovra-Valutazione

Investire in una startup a una valutazione eccessivamente alta può limitare il potenziale di rendimento. Per evitarlo:

  • Analisi Comparativa: Confrontare la valutazione della startup con quella di aziende simili nel settore.
  • Valutare il Percorso verso la Rentabilità: Assicurarsi che la startup abbia un chiaro percorso verso la rentabilità che giustifichi la sua valutazione.

Sgravi fiscali per l’investimento in Startup Innovative

Approfondire l’aspetto degli incentivi fiscali legati all’investimento in startup innovative è essenziale per comprendere pienamente i benefici che tali investimenti possono comportare per gli investitori. In Italia, il quadro normativo offre sostanziali agevolazioni fiscali per stimolare gli investimenti nel capitale di rischio di startup innovative, riconoscendo il ruolo cruciale che queste aziende svolgono nell’economia nazionale per quanto riguarda l’innovazione e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Detrazioni Fiscali per Investimenti in Startup Innovative

Il governo italiano ha introdotto una detrazione fiscale molto vantaggiosa per gli investitori che scelgono di sostenere le startup innovative. Specificamente, la normativa attuale prevede una detrazione IRPEF pari al 50% dell’importo investito nel capitale di rischio di queste realtà emergenti. Tale incentivo è pensato per alleggerire il carico fiscale degli investitori, rendendo al contempo più attraente l’investimento in imprese che incarnano elevati livelli di innovazione e potenziale di crescita.

Procedura per l’Accesso agli Incentivi Fiscali

Per accedere a questo significativo incentivo fiscale, esistono dei passaggi procedurali ben definiti che devono essere rispettati sia dagli investitori che dalle startup. Innanzitutto, prima di procedere con l’investimento, il legale rappresentante della startup innovativa è tenuto a presentare un’apposita istanza attraverso la piattaforma informatica dedicata agli “Incentivi fiscali in regime ‘de minimis’ per investimenti in start-up e PMI innovative”. Questo passaggio è fondamentale per assicurarsi che l’investimento rientri nei criteri stabiliti dalla normativa e sia quindi idoneo a beneficiare dell’agevolazione fiscale.

Condizioni per la Mantenimento dell’Incentivo

Per garantire la permanenza dell’incentivo, la legge impone che l’investimento effettuato sia mantenuto per un periodo minimo di tre anni. Questo requisito è pensato per incentivare un sostegno a lungo termine alle startup innovative, contribuendo così alla loro stabilità e crescita sostenibile nel tempo. Inoltre, è importante sottolineare che l’investimento può essere realizzato sia direttamente nell’equity della startup sia indirettamente, tramite fondi che si concentrano sul capitale di rischio di imprese innovative.

Limiti all’Investimento Agevolabile

La normativa prevede inoltre un tetto massimo all’investimento agevolabile, fissato a 100.000 euro per ogni periodo d’imposta. Questo limite è stato stabilito per bilanciare l’offerta di incentivi fiscali con la necessità di mantenere un approccio equilibrato e sostenibile dal punto di vista delle finanze pubbliche.

investire in startup

Come imparare a investire in startup

Se sei interessato ad approfondire il mondo degli investimenti in startup innovative, iniziare con una solida formazione è fondamentale. Imparare i concetti chiave come i fondamenti dell’analisi di bilancio, l’analisi del contesto competitivo e la gestione di una società può essere molto utile per scegliere saggiamente in quali progetti investire.

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Opinioni e conclusioni

La nostra opinione è che oggi investire in startup sia particolarmente interessante, visto il fermento tecnologico presente in molti settori. La transizione ecologica, l’intelligenza artificiale, le biotecnologie sono solo alcuni esempi di questo nuovo scenario. Molte società stanno cavalcando questi trend e chi riuscirà a riconoscere le più valide potrebbe davvero trarne un grande beneficio.

Oggi è diventato anche molto più facile riuscire a partecipare al capitale sociale delle startup. Le piattaforme di crowdfunding e i broker online come eToro hanno reso molto accessibile il settore degli investimenti. Chiunque, anche senza esperienza, può facilmente capire come funzionano queste piattaforme e come usarle per investire.

Rimane nodale avere il giusto approccio agli investimenti, sia in startup che in aziende consolidate. Bisogna ricordarsi di diversificare l’investimento e occorre ricordare che investire in società quotate offre sempre un maggior livello di trasparenza e di liquidità.

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FAQ

Come si fa a investire in startup?

Per investire in startup che non sono ancora quotate in Borsa puoi usare le piattaforme di crowdfunding regolamentate; per investire in startup già quotate, invece, ci sono i broker online. Ricordati di scegliere un broker autorizzato da Consob.

Investire in startup è rischioso?

Le startup sono investimenti ad alto rischio e altrettanto alto potenziale di rendimento. Essendo società ancora giovani, hanno la possibilità di crescere molto ma anche più rischio di fallire.

Cosa bisogna valutare per investire in una startup?

Principalmente una startup si valuta dal suo tasso di crescita, espresso in primis dal fatturato e dall’aumento della base di clienti. In un primo momento gli investitori possono chiudere un occhio sull’utile netto, ma è importante che l’azienda abbia un piano solido per diventare profittevole.

Meglio investire in startup o in aziende consolidate?

La risposta è personale e dipende da cosa stai cercando. Le startup sono investimenti più rischiosi ma con un potenziale di ritorno maggiore, mentre le aziende consolidate offrono più stabilità ma ritorni mediamente più bassi.

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1 commento su “Come Investire in Startup: migliori 7 del 2024”

  1. Come esperto di startup con oltre un decennio di esperienza nel settore degli investimenti, posso confermare le profonde intuizioni espresse nell’articolo. La strada dell’investimento in startup è intrisa di innovazione e potenziale, ma è anche costellata di sfide e incertezze che richiedono un’approfondita navigazione e comprensione.

    Dal mio percorso, tre episodi si distinguono per aver significativamente plasmato la mia visione e strategia di investimento:

    L’investimento in una startup di tecnologia green all’inizio degli anni 2010, che mirava a rivoluzionare il settore dell’energia rinnovabile. Sebbene promettente sulla carta, questa startup ha lottato contro la regolamentazione inaspettatamente stringente e la concorrenza feroce. La lezione? L’importanza della due diligence regolamentare e di mercato non può essere sopravvalutata.

    Il successo inaspettato di una piattaforma di e-commerce lanciata nel 2015, in cui ho investito in una fase precoce. Questa startup ha sfruttato l’ascesa dello shopping online, scalando rapidamente grazie a un modello di business adattivo e una solida strategia di marketing digitale. Qui, la capacità di adattamento e l’importanza di una forte presenza online sono stati i fattori chiave.

    La mia recente partecipazione in una startup di intelligenza artificiale, che sta trasformando il modo in cui le aziende analizzano i dati dei consumatori. Questo investimento ha sottolineato l’enorme potenziale delle tecnologie emergenti e la crescente domanda di soluzioni basate su IA in vari settori.

    Ognuno di questi episodi conferma la tesi centrale dell’articolo: investire in startup è un’attività complessa che richiede non solo un’intuizione per l’innovazione ma anche una strategia riflessiva e una comprensione dei rischi coinvolti. La diversificazione, la due diligence e l’impegno a lungo termine sono essenziali per navigare con successo in questo ambiente.

    Ringrazio profondamente per l’articolo, che dimostra una comprensione autentica e profonda del paesaggio degli investimenti in startup. È raro trovare una narrazione che catturi così efficacemente sia le sfide che le opportunità presentate da questo eccitante ambito. La vostra analisi risuona con la mia esperienza personale, confermando che l’approccio metodico e informato è cruciale per il successo in questo settore.

    Il vostro lavoro non solo educa i nuovi investitori ma offre anche preziose riflessioni a noi veterani del settore. Grazie per contribuire a elevare il discorso sull’investimento in startup, arricchendo la comunità con le vostre intuizioni e esperienze.

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