Indicatore RSI: Cos’è e come si usa per investire?

In questa guida pratica ti spiegheremo cos’è l’RSI, come calcolarlo, come investire secondo una strategia corretta e come interpretarlo al meglio.

L’RSI è un prezioso indicatore che serve a definire la forza o la debolezza di un trend in atto. RSI, infatti, è un acronimo che sta per Relative Strength Index, ossia indice di forza relativa.

Nel campo dell’analisi tecnica si tratta di uno degli indicatori più utilizzati, nonché uno dei più utili per elaborare i segnali di acquisto o di vendita su cui basare poi le strategie di investimento.

Per questo motivo è fondamentale capirne il funzionamento e l’utilità, così come la sua applicazione pratica per chiunque voglia investire, ad esempio, sul Forex.

📊 Indicatore: RSI (Relative Strength Index)
❓ A cosa serve: Misura la forza o la debolezza di un trend
🧮 Formula: RSI = 100-100/(1+RS)
📚 Disciplina: Analisi tecnica

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Cos’è l’indicatore RSI?

L’RSI (Relative Strength Index) è un indicatore comunemente conosciuto anche con il nome di “Indice di forza relativa”. Elaborato da J.W. Wilder sul finire degli anni ’70, è uno degli indicatori più popolari e più apprezzati nel campo dell’analisi tecnica, soprattutto da parte di quei trader che operano nei mercati future (effettivamente è uno dei migliori indicatori forex).

Più che indicatore, possiamo meglio definirlo come oscillatore, dal momento che misura il momentum (ossia l’inerzia) di un determinato trend. Tale inerzia ci permette di capire quanto a lungo e con quale intensità i prezzi procederanno in una determinata direzione oppure quando si sta configurando un’inversione di tendenza.

Come funziona l’indicatore RSI?

Uno dei grandi vantaggi dell’RSI è che è possibile calcolarlo mediante una formula molto semplice:

RSI=100-100/(1+RS)

in cui:

RS = MI/MD

In questo caso MI sarà rappresentata dalla media degli incrementi su “n” giorni, e MD sarà rappresentata dalla media dei decrementi su “n” giorni.

Ne deriva che, se quanto sopra è sufficientemente chiaro, RSI assumerà un valore pari a zero quando la media degli incrementi, nel periodo considerato, è pari a zero.

Allo stesso modo l’oscillatore assumerà un valore pari a 100 quando la media dei decrementi, nel periodo considerato, è pari a zero.

Ne deriva che il valore di questo indicatore può oscillare (dinamica da cui prende il proprio nome) tra un minimo di zero (ovvero, media incrementi nulla), e un massimo di 100 (ovvero, media decrementi nulla).

Come si legge l’indicatore RSI?

L’utilizzo dell’RSI è fondamentalmente uguale a tutti gli altri indicatori di momentum e permette quindi di arrivare all’elaborazione e interpretazione di specifici segnali di trading.

Ne deriva che, nelle fasi di mercato trading, l’RSI sarà in grado di determinare un segnale di vendita quando si trova nella zona di ipercomprato (cioè, sopra i 70/100) e ne fuoriesce quando i prezzi stanno ancora salendo, con divergenza ribassista.

Di contro, l’RSI sarà in grado di determinare un segnale di acquisto quando si trova nella zona di ipervenduto (cioè, sotto i 30/100) e ne fuoriesce quando i prezzi stanno ancora scendendo, con divergenza rialzista.

Per quanto concerne invece le fasi di trending, l’evidenza che l’RSI sia in una situazione di ipercomprato durante una fase rialzista di mercato, o in una fase di ipervenduto in una fase ribassista di mercato, rappresenta una conferma della forza del trend in essere.

Ciò è in controtendenza con quanto sostengono in molti, secondo i quali una simile situazione sarebbe un segnale di “smentita”. Solamente nell’ipotesi in cui l’RSI riuscirà ad uscire da queste fasce, genererà per l’analista un segnale di perdita di momentum del trend, anticipando così una potenziale correzione dello stesso.

Indicatore RSI: Migliori strategie

Così come avviene anche per gli altri indicatori, il trader/analista può personalizzare l’utilizzo dell’RSI andando a modificare la variabile “n”, ovvero il numero dei giorni su cui si calcola la media degli incrementi e dei decrementi.

Un buon punto di partenza, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta all’uso dell’indicatore RSI, è quello di utilizzare il termine temporale di osservazione standard, pari a 14 giorni, che era quello scelto da Wilder in origine dei propri studi.

Naturalmente, considerando anche la necessaria riformulazione di quanto abbiamo già ribadito in relazione all’utilizzo di altri indicatori, al crescere del numero di giorni, non potrà che crescere anche la reattività dell’oscillatore e, dunque, diminuiranno i falsi segnali.

Ciò si traduce in un maggiore beneficio per il trader, il quale si trova a dover distinguere, all’interno del tipico rumore di mercato, i segnali più utili per orientare la propria politica di investimento.

Ad ogni modo, non è affatto detto che scegliere un RSI con il maggior numero di giorni sia la scelta migliore.

L’analista dovrà infatti scegliere il dominio sulla base dell’operatività che intende realizzare e intende porre in essere: maggiore l’operatività sarà veloce e di breve periodo, e più breve sarà anche il dominio che dovrà utilizzare. Di contro, più l’operatività sarà lunga e di lungo periodo, più lungo sarà anche il dominio che dovrà utilizzare.

Quanto sopra significa naturalmente che anche l’RSI, come altri indicatori, può ben prestarsi ad essere utilizzato per il trading intraday. In questo caso il dominio non verrà conteggiato sui giorni, bensì sulle ore.

Indicatore RSI: Pro e contro

Ricapitolando, l’indicatore RSI (Relative Strength Index) misura le velocità di crescita e diminuzione delle azioni in un periodo definito. Ecco alcuni pro e contro di usare l’RSI:

Pro

  • Può identificare possibili situazioni di sovra-comprato o sovra-venduto
  • Fornisce un modo semplice per monitorare la volatilità dell’azione
  • Offre ai trader opportunità interessati a breve termine

Contro

  • Il segnale può essere impreciso e dare letture false del mercato
  • I traders devono adottare cautela per non incorrere in rischi eccessivi
  • Ci sono altri indicatori che potrebbero fornire segnali più precisi

Altri indicatori di analisi tecnica

L’RSI può essere usato in maniera integrata o alternativamente ad altri indicatori. Eccone alcuni dei più importanti:

Indicatore RSI

Conclusioni

Riassumendo, l’RSI (o Relative Strength Index) è uno degli indicatori tecnici più importanti per le indicazioni che fornisce sulla forza di un trend.

La sua applicazione rappresenta la base di ogni (o quasi) strategia di investimento e il suo apprendimento è alla portata di tutti. Per i principianti, oggi, esistono alcuni strumenti che facilitano sensibilmente il suo utilizzo, ancor più perché permettono di fare pratica sui mercati prima di investire denaro reale.

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    FAQ

    A cosa serve l’RSI?

    La sua applicazione permette di individuare la forza o la debolezza di un trend in un dato momento.

    Come viene utilizzato l’RSI?

    L’RSI permette di elaborare segnali di trading che ci segnalano se un asset si trova in una zona di ipercomprato o ipervenduto, permettendoci di capire se si sta configurando o meno un’inversione di tendenza.

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